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Consultazione EBA sulle Linee Guida per l’uso del potere di bail-in

13 Novembre 2014
Di cosa si parla in questo articolo

L’EBA ha avviato due consultazioni pubbliche riguardanti (i) le Linee Guida sul trattamento degli azionisti al momento dell’applicazione dello strumento di bail-in o la riduzione del nominale o conversione degli strumenti di capitale e (ii) le Linee Guida sui tempi e le modalità di fissazione dei diversi tassi di conversione dei debiti in partecipazioni azionarie per diverse tipologie di passività.

Questi due set di Linee Guida fanno parte di una serie di mandati normativi dell’EBA ai sensi della Direttiva per il risanamento e la risoluzione bancaria (BRRD), che hanno lo scopo di assicurare che il potere di bail-in sia uno strumento efficace di assorbimento delle perdite e di ricapitalizzazione delle banche in risoluzione e che le autorità di risoluzione e gli altri soggetti interessati comprendano con chiarezza le condizioni alle quali tale potere trova applicazione. Entrambe le consultazioni sono aperte fino al 6 febbraio 2015.

In particolare, queste Linee Guida, assieme alle Linee Guida relative al trattamento delle passività nell’esercizio del bail-in e la bozza di Standard Tecnici sulla valutazione in fase di risoluzione, si propongono di chiarire le condizioni per l’esercizio del bail-in.

Il primo set di Linee Guida chiarisce le circostanze che devono guidare la scelta tra la cancellazione e una diluizione delle azioni esistenti (o di altri titoli di capitale) al momento dell’applicazione dello strumento di bail-in o del potere di riduzione del nominale o conversione degli strumenti di capitale previsti dalla BRRD.

Alla diluizione si può far ricorso solamente quando l’istituto di credito sottoposto a risoluzione abbia un valore patrimoniale netto positivo; la conversione deve essere operata a un tasso che diluisca le partecipazioni azionarie esistenti e altri titoli di proprietà. Se il valore patrimoniale netto dell’istituto di credito sottoposto a risoluzione è negativo o zero, le azioni devono, invece, essere cancellate o trasferite. Le autorità di risoluzione non devono imporre perdite ad altri creditori dell’istituto di credito finché gli azionisti non hanno assorbito le perdite nella massima misura possibile.

Il secondo set di Linee Guida chiarisce come e quando diversi tassi di conversione dei debiti in azioni devono essere stabiliti per diverse tipologie di passività. Le autorità di risoluzione devono in primo luogo fissare i tassi di conversione, per assicurare che nessun azionista o creditore riceva un trattamento peggiore di quello che avrebbe ricevuto in una normale procedura d’insolvenza. Ciò deve essere stabilito sulla base della valutazione ex ante per informare le decisioni di risoluzione e sulla stima della valutazione ex ante di quelli che sarebbero stati i risultati ottenuti nella procedura di insolvenza. Ciò premesso, i tassi di conversione devono essere stabiliti in modo da assicurare che i principi della BRRD in materia di risoluzione (in particolare il rispetto per la gerarchia creditoria) siano rispettati.

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