Pubblicato sulla Rivista di Diritto Bancario l’articolo di Federico Raffaele, Professore straordinario di Diritto commerciale, Università Telematica Internazionale UNINETTUNO, dal titolo: “Le assemblee virtuali nelle società quotate: istruzioni (al legislatore e non solo) per l’uso”.
Il contributo si concentra, in prospettiva sia de iure condito che de iure condendo, sulla possibile eredità della legislazione emergenziale, in tema di intervento all’assemblea dei soci da parte degli aventi diritto mediante mezzi di telecomunicazione (assemblee virtuali), a crisi pandemica conclusa, con particolare attenzione alla disciplina delle società quotate.
Del resto, come è stato condivisibilmente riconosciuto anche dalla dottrina tradizionalmente contraria all’assemblea esclusivamente telematica (nelle società per azioni) – in ragione della ritenuta esistenza di ostacoli normativi che l’attuale disciplina frapporrebbe alla relativa adozione –, sul piano pratico «non appaiono esservi ragioni per non aprire l’assemblea della società per azioni all’impiego, anche esclusivo, della tecnologia informatica».
In particolare, il tema della “remotizzazione” dell’assemblea viene affrontato nell’ottica sia di indagare le ragioni dello scarso utilizzo da parte degli emittenti quotati in Italia delle assemblee virtuali, sia di comprendere se la facoltà di intervenire da remoto possa elevarsi a regola di default.
A tal fine, dopo aver analizzato le peculiarità dell’ordinamento italiano (che, di fatto, hanno limitato la “virtualizzazione” dell’assemblea), atteso che, inter alia, in assenza di un’apposita espressa opzione statutaria, non parrebbe ammissibile allo stato un’assemblea virtual-only, l’articolo proverà a vagliare eventuali soluzioni de lege ferenda che potrebbero giustificare nell’ordinamento italiano un’assemblea virtuale “generalizzata”.
Leggi il contributo completo sulle assemblee virtuali nelle società quotate al seguente link.