Pubblicata la Posizione del Consiglio dell’UE sulla proposta di direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde.
La proposta di direttiva, pubblicata nel marzo 2022 dalla Commissione europea, è volta a rafforzare i diritti dei consumatori attraverso una serie di interventi in materia di modifica alla Direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali ed alla Direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori.
La proposta della Commissione rientra tra le iniziative previste nella nuova agenda dei consumatori e nel piano d’azione per l’economia circolare, e dà seguito al Green Deal europeo.
Nella sua posizione il Consiglio rafforza i diritti dei consumatori, vieta le asserzioni ambientali generiche e introduce un formato grafico armonizzato dell’Unione europea per aiutare i consumatori a riconoscere le garanzie commerciali di durabilità.
In particolare, per quanto attiene le pratiche sleali, il Consiglio propone
- di vietare ai produttori di pubblicizzare i loro prodotto, processi o le stesse imprese con asserzioni ambientali generiche, quali “ecocompatibile”, “verde” o “neutrale dal punto di vista climatico”, salvo che queste non siano sostenute da un sistema di certificazione accessibile al pubblico
- consentire solo marchi di sostenibilità che si fondino su sistemi di certificazione ufficiali o registrati come marchi di certificazione o stabiliti da pubbliche autorità
- correlare tali misure con informazioni su durabilità e riparabilità del prodotto o sui metodi usati per comparare la sostenibilità dei prodotti che vendono
- definire un elenco di pratiche commerciali che verranno considerate sempre sleali
Per quanto concerne i diritti dei consumatori, il Consiglio propone:
- di realizzare un formato grafico armonizzato per le informazioni sulle garanzie di durabilità
- di introdurre un obbligo informativo specifico per i professionisti rispetto a prodotti comprendenti elementi digitali
La discussione sulla proposta di direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde passa ora al Parlamento, che dovrà adottare la sua posizione.