Nello svolgimento del servizio di tesoreria, l’intermediario incaricato opera, in tutto e per tutto, alla stregua di un’articolazione dell’ente locale, assumendo una posizione che non è molto diversa da quella dell’ufficio di tesoreria di ogni pubblica amministrazione che non ricorra a forme di esternalizzazione del servizio. Pertanto, il mandato di pagamento costituisce, sotto questo aspetto, nulla più che un semplice ordine interno all’amministrazione con cui viene disposto il pagamento a favore del terzo. Un atto, allora, che non crea alcuna ulteriore posizione giuridica soggettiva del beneficiario nei confronti della banca, vantando questi il diritto al pagamento sempre e solo nei confronti dell’Ente che emette il mandato, e che pertanto non risulta assimilabile, nella sua funzione economica e giuridica, all’assegno bancario, il quale, invece, quel diritto nei confronti della banca costituisce a favore del prenditore dell’assegno, ancorché solo su di un piano extracartolare e in presenza di fondi disponibili.
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