In materia di portabilità dei mutui, l’art. 2, comma 3, del D.L. 1° luglio 2009, n. 78 (in G.U. n. 150 del giorno 1.7.2009), convertito in legge 3 agosto 2009, n. 102 (in G.U. n. 179 del 4.8.2009), in vigore dal 5 agosto 2009 (art. 2, comma 4) – il quale prevede che nel caso in cui la surrogazione non si perfezioni entro trenta giorni dalla data della richiesta da parte della banca cessionaria alla banca cedente dell’avvio delle procedure di collaborazione interbancaria, la banca cedente è comunque tenuta a risarcire il cliente in misura pari all’1% del valore del mutuo per ciascun mese o frazione di mese di ritardo, salva la possibilità per la banca cedente di rivalersi sulla banca cessionaria ove il ritardo sia dovuto a cause imputabili a quest’ultima – addossa l’obbligo di risarcimento del danno a carico della banca cedente a prescindere dall’imputabilità a quest’ultima del ritardo nel perfezionamento della surroga. Il tenore letterale della disposizione è chiaro, infatti, nel subordinare l’obbligo di risarcimento al solo dato oggettivo del mancato perfezionamento della surroga entro il suddetto termine di trenta giorni.
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