Devono ritenersi imputabile al cliente le operazioni abusive realizzate da un soggetto accreditatosi come legittimo titolare del conto on line mediante il corretto inserimento di ben tre serie di riconoscimenti informatici di cui l’ultima consistente nella corretta digitazione di 4 cifre richieste casualmente dal sistema tra dieci caratteri alfanumerici componenti il codice dispositivo, noto esclusivamente al titolare del rapporto. Tale ultima circostanza rende evidente che, da parte del correntista, vi sia stata la colpevole violazione degli obblighi di custodia dei dati identificativi e dispositivi del proprio conto corrente. Ciò premesso è ipotizzabile un concorso di colpa in campo all'intermediario nella causazione del danno patito dal cliente laddove lo stesso intermediario abbia omesso di attivare, rispetto ai tre codici di accesso disponibili dal cliente, ulteriori presidi di sicurezza, pur presenti nel mercato (tokens o analoghi dispositivi), che avrebbero, quantomeno, ridotto il danno.