Nel caso di illecito addebito sul conto corrente on line della cliente di importi per bonifici e ricariche telefoniche avvenuto a seguito dell’intrusione fraudolenta di terzi nel sistema di gestione telematica riconducibile alla truffa informatica denominata “phishing”, deve ritenersi che le operazioni controverse presentino obiettivamente indici di anomalia agevolmente identificabili, laddove: con riferimento alle ricariche telefoniche, nello stesso giorno e, apparentemente, per la stessa utenza, siano state disposte quattro consecutive operazioni per un complessivo valore di quattrocento euro; per quanto attiene la più parte della somma controversa, essa nasce da due bonifici di eguale importo unitario (5000,00 euro), disposti nello stesso giorno, a due minuti l’uno dall’altro in favore dello stesso beneficiario, con valuta antergata di 26 giorni. Siffatte anomalie, in presenza di un serrato monitoraggio da parte della banca, avrebbero dovuto indurre quanto meno ad una segnalazione se non ad un blocco dell’operatività.