Con la ordinanza n. 33769 del 21 settembre 2023, la Corte di Cassazione (Pres. Carrato, Rel. Trapuzzano) ha cassato la sentenza n. 867 del 2019 della Corte d’appello di Cagliari che aveva annullato una delibera sanzionatoria adottata dalla CONSOB relativa a numerose ipotesi di abuso di informazioni privilegiate.
In particolare, la Cassazione ha affermato il principio di diritto secondo cui “il ragionamento inferenziale di sussunzione, proprio della prova indiretta o per presunzioni semplici o hominis o iudicis, deve tenere conto in chiave critica – ai fini di trarne un giudizio di plausibilità o di probabilità e non già di certezza – di tutti gli elementi indiziari evidenziati, e non solo di alcuni di essi, e – all’esito – esige che si proceda ad una valutazione non già atomistica o parcellizzata o frammentaria di ciascuno di essi, ma unitaria e sintetica di tutti gli elementi utili prospettati.”
Nel caso di specie, la Corte di appello aveva accolto l’opposizione proposta dal sanzionato e annullato il provvedimento sanzionatorio in quanto aveva ritenuto che alcuni degli elementi presuntivi e indiziari utilizzati dalla CONSOB non fossero idonei a fornire prova dell’illecito contestato in quanto privi della necessaria gravità, precisione e concordanza.
Differentemente, la Corte di Cassazione ha ritenuto che le valutazioni della Corte di appello non fossero condivisibili in quanto questa avrebbe operato “un procedimento di scomposizione disgregata dei fatti” senza fornire una ricostruzione globale alternativa rispetto a quella della CONSOB. In particolare, la Corte di appello avrebbe completamente omesso una qualsiasi valutazione complessiva di sintesi dei fatti contestati operando esclusivamente un disomogeneo esame delle singole circostanze.
Il giudice nel ricostruire i fatti, afferma la Cassazione, è tenuto prima ad operare una valutazione di rilevanza dei singoli elementi indiziari e, successivamente, una valutazione complessiva di tutti gli elementi presuntivi rilevanti per accertarne l’idoneità a fornire una valida prova presuntiva.
Per tali ragioni, la Corte di Cassazione ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte di appello di Cagliari in diversa composizione.