La Commissione rende noto che il 5 dicembre scorso il Parlamento europeo ed il Consiglio hanno raggiunto l’accordo provvisorio sul nuovo Regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (ESPR), proposto dalla Commissione europea il 30 marzo 2022.
Obiettivo primario del nuovo Regolamento ESPR è quello di rendere i prodotti, sin dalla fase della progettazione, da un lato maggiormente sostenibili e durevoli, al fine di utilizzare l’energia e le risorse in modo più efficiente, dall’altro più facili da riparare e riciclare, disponendo allo scopo che vengano progettati ed immessi nel mercato con sostanze più facilmente riutilizzabili.
Guardando al mercato unico, e quale effetto dell’armonizzazione introdotta dal nuovo Regolamento ESPR, le Istituzioni europee auspicano un rafforzamento della competitività globale delle imprese che offrono prodotti sostenibili.
In ottica di maggiore trasparenza, infine, verranno rese disponibili maggiori informazioni sulle caratteristiche di sostenibilità dei prodotti, anche attraverso un “passaporto digitale del prodotto” che aiuterà i consumatori e le imprese a compiere scelte di prodotti più sostenibili e aiuterà le autorità doganali e di vigilanza a migliorare i controlli sui prodotti.
Il nuovo Regolamento ESPR abrogherà l’attuale direttiva 2009/125/CE, ampliandone l’ambito di applicazione, al fine di stabilire requisiti di sostenibilità ambientale per quasi tutti i tipi di beni immessi sul mercato dell’UE. Consentirà di stabilire progressivamente i requisiti in materia di prestazioni e di informazione per i prodotti chiave immessi sul mercato dell’UE.
Più nel dettaglio, al fine di garantire trasparenza e prevedibilità, la Commissione adotterà e aggiornerà regolarmente un elenco di prodotti individuati sulla base di criteri inerenti gli obiettivi dell’Unione Europea in materia di cambiamenti climatici, tutela dell’ambiente ed efficienza energetica.
Verrà pertanto data priorità ai prodotti ad alto impatto ambientale ed energetico, come i prodotti tessili (abbigliamento e calzature), i mobili, il ferro e l’acciaio, l’alluminio, gli pneumatici, le vernici, i lubrificanti e i prodotti chimici, nonché i prodotti connessi all’energia, i prodotti TIC e altri prodotti elettronici.
Le nuove specifiche per la progettazione ecocompatibile mireranno altresì a promuovere la circolarità, e riguarderanno principalmente:
- La durabilità e riutilizzabilità, la possibilità di miglioramento e la riparabilità del prodotto;
- La presenza di sostanze chimiche che possano inibire il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali;
- L’efficienza energetica e nell’uso delle risorse;
- Il contenuto riciclato;
- L’impronta di carbonio e ambientale. La condivisione delle informazioni disponibili sul prodotto, creando il cd. “passaporto digitale del prodotto”: un’etichetta facilmente accessibile sui prodotti che darà accesso immediato alle informazioni sulla sostenibilità del prodotto.
Il nuovo Regolamento ESPR conterrà inoltre nuove misure per porre fine alla pratica dannosa per l’ambiente di distruzione dei prodotti di consumo invenduti. In particolare, le imprese dovranno adottare misure per prevenire tale pratica ed è stato introdotto uno specifico divieto di distruzione dei prodotti tessili e calzaturieri invenduti (con deroghe per le piccole imprese e un periodo di transizione per quelle di medie dimensioni). Se necessario, in seguito, anche altri settori potrebbero essere coperti da tali divieti, su iniziativa della Commissione.
Inoltre, a titolo di disincentivo a tale pratica, le grandi imprese che scartano i prodotti invenduti dovranno rendere pubbliche su un sito web di libero accesso o mediante altri mezzi idonei:
- le cifre annue dei prodotti invenduti distrutti;
- le motivazioni della loro scelta;
- il numero di prodotti scartati che hanno ceduto a terzi a fini di preparazione per il riutilizzo, la nuova fabbricazione, il riciclaggio, il recupero di energia e le operazioni di smaltimento, in linea con la gerarchia dei rifiuti.
Una volta adottato formalmente il nuovo Regolamento ESPR da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, entrerà in vigore il 20 giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. In seguito, verrà istituito il primo piano di lavoro in seno alla Commissione, che stabilirà quali prodotti saranno interessati dal nuovo Regolamento.