Consob ha pubblicato l’intervento del proprio Commissario Federico Cornelli sull’impatto dell’AI Act, ovvero il Regolamento (UE) 2024/1689, nel mondo finanziario, reso il 16 giugno 2024, in occasione del Convegno promosso da OCF, in collaborazione con Sapienza Università di Roma, sul tema in questione.
Il Commissario Consob ha sottolineato preliminarmente l’importanza di monitorare lo sviluppo delle tecniche di intelligenza artificiale nel settore finanziario, specialmente quelle generative, che hanno il potenziale di trasformare profondamente i metodi di lavoro e le interazioni tra gli operatori economici.
A tal proposito, ha menzionato la presentazione di un disegno di legge (DDL) al Senato, volto a promuovere l’uso delle tecnologie di intelligenza artificiale e a gestirne i rischi secondo una visione antropocentrica: il DDL mira a implementare in Italia l’AI Act europeo, che classifica i rischi dell’IA in quattro categorie (inaccettabili, alti, limitati e minimi), con obblighi più stringenti per i rischi maggiori.
Il DDL italiano, tuttavia, propone una normativa di principio applicabile a tutti i sistemi di IA, indipendentemente dal grado di rischio, e individua l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e l’Agenzia per la cybersicurezza (ACN) come autorità nazionali per l’IA, con il coordinamento delle Autorità Indipendenti.
Il Commissario Cornelli ha evidenziato che questa architettura istituzionale differisce però da quella proposta dall’AI Act, che assegna la vigilanza dei sistemi di IA ad alto rischio alle autorità finanziarie nazionali.
Nell’intervento emerge soprattutto la preoccupazione di Consob per il fatto che, secondo il DDL, Consob e altre autorità di settore potrebbero essere escluse dalle sperimentazioni (sandbox) sull’IA, anche quando riguardano ambiti di loro competenza: ha quindi ricordato gli obblighi di trasparenza previsti dall’AI Act per i sistemi di IA a rischio limitato utilizzati da intermediari finanziari, che dovrebbero essere coordinati con le norme di settore.
Infine, il Commissario Consob ha suggerito che il DDL dovrebbe allinearsi maggiormente all’AI Act per semplificare l’architettura istituzionale della vigilanza finanziaria, riducendo il rischio di sovrapposizioni, incertezze e incongruenze; ha inoltre sottolineato l’importanza di garantire adeguate risorse e competenze alle autorità designate per svolgere i loro compiti.