Il 1° agosto 2024 è entrato in vigore il nuovo Regolamento (UE) 2024/1689, noto come AI Act, che stabilisce norme armonizzate sull’intelligenza artificiale.
In occasione dell’entrata in vigore dell’AI Act, la Commissione europea ha pubblicato dei chiarimenti sotto forma di Q&A, disponibili in allegato, che trattano di diversi temi, tra cui:
- A chi si applicano le norme sull’IA?
- Quali categorie di rischio sono previste?
- Come verificare se un sistema di IA è considerato ad alto rischio?
- Quali sono gli esempi di applicazioni ad alto rischio previsti nell’allegato III?
- Quali obblighi devono rispettare i fornitori di sistemi di IA ad alto rischio?
- Come vengono regolamentati i modelli di IA per finalità generale?
- Perché 10 ^ 25 FLOP è una soglia adeguata per GPAI con rischi sistemici?
- Quali obblighi relativi alla filigrana e all’etichettatura dei risultati dell’IA sono stabiliti dall’AI Act?
- Come disciplina la legge sull’IA l’identificazione biometrica?
- Che cos’è una valutazione d’impatto sui diritti fondamentali, chi ne è responsabile e quando deve essere effettuata?
- Quando entrerà pienamente in vigore l’AI Act?
- Quali sanzioni sono previste in caso di violazione?
L’AI Act, che rappresenta il primo regolamento sull’intelligenza artificiale a livello globale, mira a garantire l’affidabilità dei sistemi di IA sviluppati e utilizzati nell’UE, prevedendo altresì dei sistemi di garanzia per la tutela dei diritti fondamentali delle persone.
I sistemi di intelligenza artificiale vengono quindi classificati in funzione di un approccio basato sulla sicurezza dei prodotti e sul rischio nell’UE, distinti tra sistemi a:
- rischio minimo, che ricomprendono la maggior parte dei sistemi di IA, e che non sono soggetti a obblighi ai sensi dell’AI Act;
- rischio specifico per la trasparenza, per i quali è prevista la chiara comunicazione all’utente che trattasi di sistemi che utilizzano IA;
- rischio elevato, tenuti al rispetto di rigorosi requisiti;
- rischio inaccettabile, considerati una chiara minaccia per i diritti fondamentali delle persone e quindi vietati.
Per maggiori informazioni si rinvia alla notizia “AI Act in Gazzetta Ufficiale UE: le novità del Regolamento” già pubblicata su questa rivista lo scorso 12 luglio.