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ADR

Alternative Dispute Resolution: semplificazione delle procedure di ADR

18 Ottobre 2023
Di cosa si parla in questo articolo

La Commissione europea ha avanzato proposte di modernizzare e semplificare delle norme sulla risoluzione alternativa delle controversie (ADRAlternative Dispute Resolution) attraverso la modifica dell’attuale direttiva ADR e l’abrogazione del regolamento ODR.

La proposta amplierà la gamma di questioni che possono essere risolte in via extragiudiziale attraverso la direttiva sulla risoluzione alternativa delle controversie (ADR), comprese le questioni relative alla pubblicità ingannevole, all’accesso ai servizi e al geoblocking ingiustificato.

Per rendere questa opzione più accessibile ai consumatori, organismi designati come la Rete dei Centri europei dei consumatori assisteranno i consumatori nella comprensione e nell’accesso alle procedure di risoluzione alternativa delle controversie.

L’obiettivo della proposta è anche quello di accelerare le procedure.

Inoltre, la Commissione ha adottato una raccomandazione per allineare i sistemi di risoluzione delle controversie dei mercati online agli standard europei per una risoluzione alternativa delle controversie equa ed efficiente.

Ad esempio, un’Alternative Dispute Resolution equa ed efficiente deve essere trasparente sulle diverse fasi della procedura, o garantire che i mediatori siano indipendenti e privi di conflitti di interesse.

Il documento delinea inoltre le migliori pratiche per la risoluzione delle controversie transfrontaliere che le associazioni di categoria dell’UE devono attuare.

Gli obiettivi della proposta sulle procedure di Alternative Dispute Resolution sono quelli di:

  • rendere il quadro ADR adatto ai mercati digitali, coprendo tutte le categorie di controversie riguardanti i diritti dei consumatori dell’UE;
  • migliorare l’accesso all’ADR nelle controversie transfrontaliere attraverso l’uso di strumenti digitali, l’assistenza ai consumatori e ai professionisti;
  • semplificare le procedure ADR per tutti gli attori, riducendo tra l’altro gli obblighi di segnalazione degli organismi ADR e gli obblighi di informazione dei professionisti, incoraggiando al contempo i professionisti a impegnarsi maggiormente nelle controversie ADR attraverso l’obbligo di risposta;
  • eliminare la piattaforma ODR e sostituirla con strumenti digitali di facile utilizzo per aiutare i consumatori a trovare uno strumento di ricorso per risolvere la loro controversia;
  • incentivare i mercati online e le associazioni di categoria dell’UE che dispongono di un meccanismo di risoluzione delle controversie ad allinearsi ai criteri di qualità della direttiva ADR.

Più nel dettaglio, i miglioramenti apportati dalle nuove norme alle procedure di Alternative Dispute Resolution riguardano i seguenti profili:

  • ampliare l’ambito di applicazione della direttiva ADR, che comprenderà tutti gli aspetti del diritto dei consumatori dell’UE ed estenderà la sua portata ai commercianti extra-UE, affrontando pratiche sleali come le interfacce manipolative, la pubblicità manipolativa o le regole di geo-blocking.
  • incentivare la partecipazione delle imprese che, pur libere di valutare se partecipare o meno alla procedura di risoluzione alternativa delle controversie salvo i casi di obbligo di legge, saranno comunque tenute a rispondere entro 20 giorni lavorativi alla richiesta di intervento mossa dal consumatore.
  • migliorare l’assistenza ai consumatori, in particolare a quelli vulnerabili, cui sarà fornito un supporto personalizzato, dalla traduzione alle spiegazioni sulla procedura, sulle tasse o sulla documentazione fisica. Gli Stati membri designeranno dei punti di contatto per facilitare la comunicazione tra consumatori e commercianti, assistere nella procedura e fornire informazioni generali sui diritti dei consumatori dell’UE e sui mezzi di ricorso.

La proposta della Commissione europea sulle procedure di Alternative Dispute Resolution dovrà ora essere adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

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