Gli atti del convegno intitolato “Autorità indipendenti, Anticorruzione e Whistleblowing: le questioni aperte“, tenutosi il 14 ottobre scorso, sono stati pubblicati nella collana dei Quaderni giuridici della Consob.
La Consob ha organizzato l’evento insieme all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) e all’Università di Roma Tor Vergata.
Il convegno si è concentrato sulla normativa relativa alla prevenzione della corruzione e sull’istituto giuridico del Whistleblowing, introdotto dalla legge n. 190 del 6 novembre 2012, con particolare attenzione alla conformazione ordinamentale delle Autorità amministrative indipendenti.
Si è trattato di un’importante occasione per discutere pubblicamente sui modelli e sui meccanismi di contrasto preventivo della corruzione all’interno delle principali Autorità indipendenti.
Le Autorità indipendenti hanno il compito di applicare correttamente le norme anticorruzione per rafforzare il loro ruolo di garanzia e presidio della propria indipendenza.
Questo implica il rispetto delle norme riguardanti l’integrità dei funzionari pubblici, il conflitto di interessi, le regole di incompatibilità e di inconferibilità, nonché la trasparenza sull’azione amministrativa.
La trasparenza non solo garantisce i soggetti regolati, ma crea anche fiducia nei regolati stessi e permette la partecipazione di tutti i soggetti interessati e dei cittadini.
Un esempio di come la disciplina anticorruzione può essere messa al servizio delle diverse finalità istituzionali riguarda i whistleblowers, ossia coloro che denunciano comportamenti illeciti dall’interno dell’organizzazione dei soggetti vigilati, pubblici e privati.
Questi soggetti sono preziosi alleati delle Autorità indipendenti e di tutti coloro che operano lealmente al servizio della propria istituzione.
Sul punto, viene evidenziato come sia necessario proteggere i whistleblowers all’interno dell’organizzazione con regole apposite che tutelino la loro identità e li proteggano da eventuali comportamenti ritorsivi.