Nella seduta di ieri la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge recante modifiche al Codice della proprietà industriale nella versione già approvata dal Senato.
Le modifiche decreto legislativo 10 febbraio 2005 n. 30 (Codice della proprietà industriale) rientrano tra le riforme previste nel contesto di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il disegno di legge di modifica del Codice della proprietà industriale, di competenza del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è volta ad agevolare l’accesso al sistema della proprietà industriale e rafforza l’importanza dei brevetti, dei marchi e dei disegni all’interno del tessuto produttivo.
Novità significative anche nei processi di trasferimento tecnologico e di valorizzazione dei brevetti con all’abolizione del cosiddetto professor privilege, ovvero la titolarità esclusiva attualmente prevista in favore del ricercatore, e non dell’Università, relativa ai diritti derivanti dall’invenzione brevettabile di cui è autore.
Anche in Italia, come in altri Paesi occidentali, il brevetto frutto della ricerca svolta dai ricercatori di Università, Enti pubblici di ricerca, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico diventerà di titolarità della struttura.
Nelle intenzioni del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, questo dovrebbe agevolare i percorsi di trasferimento tecnologico e di valorizzazione delle invenzioni.
Una nuova disciplina è prevista per le invenzioni generate dall’attività di ricerca finanziata dalle imprese alle strutture universitarie.
Tra le altre novità al Codice della proprietà industriale:
- la tutela specifica per disegni e modelli presentati nel contesto di fiere, sia nazionali che internazionali;
- il rafforzamento della lotta alla contraffazione, con possibilità di sequestri sui prodotti contraffatti esposti nelle fiere;
- maggiori tutele per le indicazioni geografiche, con nuove ipotesi per l’attivazione del procedimento di opposizione contro marchi imitativi delle DOP;
- previsione della possibilità di pagare le tasse di deposito dei brevetti anche dopo la presentazione della domanda di brevetto.