La Commissione UE ha presentato una Relazione al Parlamento europeo e al Consiglio sull’attuazione della Direttiva (UE) 2015/849, relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo (c.d. Direttiva AML/CFT).
In particolare, a norma dell’art. 65, paragrafo 1 della citata Direttiva, la Commissione è tenuta a redigere una relazione sull’attuazione della Direttiva medesima ed a presentarla al Parlamento ed al Consiglio UE.
La disposizione elenca, più nel dettaglio, una serie di punti da trattare nella relazione, in merito a:
- misure per prevenire e affrontare problemi emergenti e nuovi sviluppi che rappresentino una minaccia per il sistema finanziario dell’Unione
- azioni di follow-up per quanto riguarda gli ostacoli nazionali a una vigilanza efficace
- accesso alle informazioni
- cooperazione internazionale e scambio di informazioni tra le autorità competenti e le unità di informazione finanziaria (FIU)
- azioni da parte della Commissione per verificare che gli Stati membri agiscano in conformità della direttiva e per valutare problemi emergenti e nuovi sviluppi negli Stati membri
- informazioni relative alla titolarità effettiva delle società e altre entità giuridiche costituite al di fuori dell’UE e misure rafforzate di adeguata verifica per quanto riguarda le persone politicamente esposte
- rispetto dei diritti fondamentali e dei principi riconosciuti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
L’art. 65, paragrafo 1, terzo comma, chiede inoltre alla Commissione di valutare la necessità di presentare nuove proposte legislative su diversi temi specifici, in particolare le banche dati degli utenti di valute virtuali e misure di adeguata verifica delle persone politicamente esposte.
La relazione considera quindi tutti gli aspetti specifici elencati all’art. 65 e si basa sulle informazioni raccolte da varie fonti, tra cui due indagini condotte dai servizi della Commissione tra gli Stati membri, nonché sui contributi dell’Autorità bancaria europea (EBA) e su uno studio effettuato dal Consiglio d’Europa.
La Commissione ricorda che, a partire dal 2017, una serie di casi rilevanti di riciclaggio che hanno coinvolto enti creditizi, professionisti e imprese dell’UE, quali revisori dei conti, consulenti fiscali e prestatori di servizi relativi a società e trust, hanno rivelato l’esistenza di carenze strutturali nel sistema in essere.
Per ovviarvi, il 7 maggio 2020 la Commissione ha presentato un piano d’azione, mentre il 20 luglio 2021 ha presentato un pacchetto di proposte legislative in materia di AML/CFT, attualmente in fase di negoziazione tra i Parlamento e Consiglio.
Le proposte affrontano le problematiche individuate con l’attuazione della Direttiva AML, in linea con l’analisi condotta nella valutazione d’impatto che accompagna il pacchetto AML/CFT.
Nell’ambito di questo pacchetto, una parte sostanziale della Direttiva AML sarà trasferita in un Regolamento, in modo che i soggetti obbligati siano tenuti a rispettare norme direttamente applicabili.
Il Regolamento antiriciclaggio prevederà obblighi armonizzati per le politiche, le procedure e i controlli interni e l’adeguata verifica della clientela; specificherà ulteriormente le norme sulla trasparenza della titolarità effettiva delle entità giuridiche e degli istituti giuridici, ed estenderà l’elenco dei soggetti obbligati, tra gli altri, ai prestatori di servizi per le cripto-attività.
Il nuovo sistema integrato di supervisione AML/CFT sarà costituito dalla futura Autorità europea antiriciclaggio (AMLA), che ne sarà il fulcro, e dalle autorità nazionali con un mandato di supervisione AML/CFT e si baserà su approcci di supervisione e metodologie di valutazione del rischio comuni.
Per garantire una supervisione efficace e coerente, l’AMLA vigilerà direttamente sulle entità finanziarie transfrontaliere più rischiose e coordinerà le autorità nazionali di supervisione e i loro interventi, anche per il settore non finanziario.
L’AMLA sarà inoltre preposta a svolgere una funzione di coordinamento delle FIU e svolgerà pertanto un ruolo significativo nella prevenzione e nell’individuazione del riciclaggio di denaro, dei reati correlati e del finanziamento del terrorismo e costituirà il fulcro di un solido quadro dell’UE in materia di AML/CFT.
La relazione conclude affermando che gli ultimi anni sono stati caratterizzati da molte sfide nel settore dell’AML/CFT, e, sebbene il contesto sia cambiato notevolmente in termini di rischio, la Commissione ha costantemente reagito a tali cambiamenti analizzando periodicamente il rischio, fornendo orientamenti scritti agli Stati membri e ai portatori di interessi, e intervenendo nei casi di recepimento non corretto o incompleto da parte degli Stati membri.
L’EBA, in particolare, ha contribuito all’armonizzazione degli approcci e alla convergenza in materia di vigilanza attraverso la revisione delle prassi di vigilanza, numerosi orientamenti e pareri nell’ambito dell’applicazione di misure basate sul rischio da parte degli enti creditizi e degli istituti finanziari, nonché tramite la cooperazione tra le autorità di vigilanza.
Negli ultimi anni sono stati apportati miglioramenti sostanziali, in particolare per quanto riguarda lo scambio di informazioni e la cooperazione tra le autorità di vigilanza in materia di AML/CFT nel settore finanziario.