Con Circolare del 17 maggio la COVIP ha espresso un’autovalutazione delle forme pensionistiche sulla base delle principali criticità rilevate nel corso della propria attività ispettiva.
Le criticità riscontrate in sede ispettiva sono state classificate e raggruppate in quattro aree:
– Governance, concernente i soggetti, le regole e le funzioni preposte all’organizzazione delle attività di gestione, controllo e analisi dei risultati del fondo;
– Assetto organizzativo, con riferimento ai processi di gestione e di controllo delle risorse umane e strumentali a disposizione per il funzionamento del fondo;
– Gestione finanziaria delle risorse, intesa come attività di impiego del patrimonio della forma pensionistica volta al raggiungimento dell’obiettivo previdenziale;
– Trasparenza, quale attività informativa periodica agli iscritti e all’Autorità di vigilanza.
Come espressamente indicato dalla COVIP, le criticità relative agli aspetti di Governance riguardano principalmente l’inadeguata interpretazione dei ruoli, la scarsa consapevolezza delle proprie azioni e la non corretta operatività degli organi rispetto a prescrizioni normative e regolamentari.
Per quanto attiene l’Assetto organizzativo, le disfunzioni riguardano principalmente l’esercizio delle funzioni di responsabile del fondo (interpretazione del ruolo, presidi e controlli della struttura organizzativa e verifica dell’osservanza della normativa vigente) e la gestione operativa delle forme (procedure, attività di predisposizione dei documenti di bilancio e sistema contabile).
Relativamente alla Gestione finanziaria delle risorse, le principali disfunzioni riguardano il sistema dei controlli sulla gestione finanziaria (sia nel caso di gestioni dirette, sia nel caso di gestioni delegate). Esse fanno riferimento: all’assenza di presidi di controllo sull’andamento della gestione finanziaria con riferimento al monitoraggio dei rischi; alla mancanza di idonea rendicontazione dell’attività svolta; alla non coerenza delle modalità di investimento con le disposizioni normative, statutarie e contrattuali.
Infine, per quanto attiene alla Trasparenza, le principali criticità fanno riferimento a difetti di comunicazione verso gli iscritti e verso l’Autorità di vigilanza quali comunicazioni periodiche omesse, incomplete o inesatte, parziale applicazione della normativa in materia di collocamento del prodotto, mancata osservanza degli obblighi in materia di adempimenti informativi, mancata segnalazione di situazioni di squilibrio attuariale, etc..
Scopo dichiarato da parte dell’Autorità di vigilanza nella pubblicazione della Circolare è stato quello di condividere con le forme vigilate il patrimonio acquisito e fornire, nel contempo, uno strumento che consenta di valutare autonomia eventuale presenza di profili di debolezza nel funzionamento delle stesse.