L’Avvocato generale della Corte di Giustizia UE, Yves Bot, ha presentato le proprie conclusioni nella causa riunite C-15/16, in cui la Corte è chiamata a pronunciarsi sull’interpretazione dell’articolo 54, paragrafo 1, della direttiva MiFID (2004/39/CE), con riferimento alla portata dell’obbligo di segreto professionale gravante sulle autorità nazionali di vigilanza dei mercati finanziari e alla nozione di «informazione riservata».
Di seguito le conclusioni.
Tutte le informazioni, inclusa le corrispondenza e le dichiarazioni, relative ad un’impresa soggetta a vigilanza che vengono ricevute o redatte da un’autorità nazionale di vigilanza dei mercati finanziari rientrano, a prescindere dalla sussistenza di altre condizioni, nella nozione di «informazione riservata» ai sensi dell’articolo 54, paragrafo 1, seconda frase, della direttiva MiFID (2004/39/CE) del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, relativa ai mercati degli strumenti finanziari, che modifica le direttive 85/611/CEE e 93/6/CEE del Consiglio e la direttiva 2000/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 93/22/CEE del Consiglio, e sono protette, di conseguenza, dal segreto professionale in forza dell’articolo 54, paragrafo 1, prima frase, di tale direttiva.