L’azione di rilievo delle fideiussioni di cui all’art. 1953 c.c. rappresenta un giudizio di merito a tutti gli effetti, che può essere instaurato a prescindere dalla sussistenza di esigenze cautelari, anche nelle forme di procedimento sommario di cognizione ex art. 702-bis ss. c.p.c.
In un giudizio proposto per il rilievo di fideiussioni ex art. 1953 c.c., è meritevole di accoglimento la domanda del fideiubente di condanna del fideiuvato alla corresponsione di una somma di denaro ex art. 614-bis c.p.c. per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione del provvedimento. Non osta all’accoglimento della domanda la circostanza che il fideiuvato si fosse precedentemente impegnato in sede negoziale a corrispondere delle penali giornaliere per l’inadempimento dell’obbligo di liberazione delle fideiussioni. Di conseguenza, qualora il fideiuvato non esegua il provvedimento di condanna di liberazione del fideiubente, quest’ultimo avrà diritto a vedersi attribuite sia le somme di denaro riconosciute ex art. 614-bis c.p.c., che potranno eventualmente cumularsi con le penali pattuite in sede negoziale.
In ragione di esigenze di economia processuale e di ragionevole durata del processo, il Giudice dispone di un potere discrezionale nel decidere di ammettere la chiamata di un terzo in un giudizio rispetto al quale la parte chiamante non intrattenga un rapporto di garanzia propria o di comunanza di causa.
