Il Consiglio dei Ministri, ha approvato, in esame definitivo, il decreto di attuazione della direttiva (UE) 2019/2161, che modifica la direttiva 93/13/CEE del Consiglio e le direttive 98/6/CE, 2005/29/CE e 2011/83/UE per una migliore applicazione e una modernizzazione delle norme dell’Unione relative alla protezione dei consumatori, con particolare riferimento all’introduzione dell’azione rappresentativa dei consumatori.
Il decreto in oggetto introduce nel Codice del consumo un nuovo strumento giuridico denominato “azione rappresentativa“, che mira a proteggere gli interessi collettivi dei consumatori in caso di violazione delle disposizioni del diritto dell’Unione europea o delle norme di diritto interno che le recepiscono.
L’azione rappresentativa può essere intrapresa solo da enti legittimati, come associazioni di consumatori e utenti iscritte in un apposito elenco pubblico, nonché enti pubblici che hanno ricevuto la legittimazione dai rispettivi Stati membri.
A differenza dell’azione di classe, prevista dal codice di procedura civile, l’azione rappresentativa ha un ambito di applicazione circoscritto alla tutela degli interessi collettivi dei consumatori e la legittimazione attiva è limitata agli enti legittimati sopra citati. Inoltre, la legittimazione passiva si estende a qualsiasi persona fisica o giuridica, pubblica o privata, che agisce per fini relativi alla propria attività commerciale, imprenditoriale, artigianale o professionale.
Si ricorda che l’azione di classe è stata riformata dalla L. 31/2019, che ha ubicato la sua disciplina dal Codice del consumo al codice di procedura civile, dove è stato creato un nuovo titolo VIII-bis dedicato ai procedimenti collettivi, che comprende sia l’azione di classe che l’azione inibitoria collettiva.