Banca d’Italia ha pubblicato il 1° bollettino economico per il 2022.
In particolare, evidenzia Banca d’Italia:
- la crescita in Italia è rimasta elevata nel terzo trimestre del 2021, sostenuta dall’espansione dei consumi delle famiglie;
- il rialzo dei contagi e il conseguente peggioramento del clima di fiducia hanno penalizzato soprattutto la spesa per servizi;
- nel terzo trimestre le esportazioni italiane hanno continuato a crescere, supportate dalla ripresa del turismo internazionale;
- dall’estate la ripresa della domanda di lavoro si è tradotta in un aumento delle ore lavorate, in una riduzione del ricorso agli strumenti di integrazione salariale e in un recupero delle assunzioni a tempo indeterminato. La rimozione del blocco dei licenziamenti in tutti i settori non ha avuto ripercussioni significative;
- l’inflazione è salita su valori elevati (4,2 per cento in dicembre), sospinta dalle quotazioni dell’energia;
- gli andamenti dei mercati finanziari hanno risentito dei timori legati all’incremento dei contagi a livello globale, dell’incertezza sulla gravità della variante Omicron con i suoi riflessi sulla ripresa economica e delle aspettative sull’orientamento della politica monetaria. Sono aumentate la volatilità dei mercati e l’avversione al rischio degli investitori, il cui rialzo ha determinato, per l’Italia, un ampliamento dello spread sovrano rispetto ai titoli di Stato tedeschi;
- in autunno la crescita dei prestiti alle società non finanziarie si è confermata debole, riflettendo la scarsa domanda di nuovi finanziamenti, dovuta anche alle ampie disponibilità liquide accantonate nell’ultimo biennio.
Per quanto riguarda le proiezioni macroeconomiche per l’Italia per il triennio 2022-24:
- il PIL, che alla fine della scorsa estate si collocava 1,3 punti percentuali al di sotto dei livelli pre-pandemici, li recupererebbe intorno alla metà di quest’anno;
- i prezzi al consumo salirebbero del 3,5 per cento nella media dell’anno in corso, dell’1,6 nel 2023 e dell’1,7 nel 2024;
- le prospettive di crescita sono soggette a molteplici rischi, orientati prevalentemente al ribasso. Nel breve termine l’incertezza che circonda il quadro previsivo è connessa con le condizioni sanitarie e con le tensioni sul lato dell’offerta, che potrebbero rivelarsi più persistenti delle attese e mostrare un grado di trasmissione all’economia reale più accentuato. Nel medio termine, le proiezioni rimangono condizionate alla piena attuazione dei programmi di spesa inclusi nella manovra di bilancio e alla realizzazione completa e tempestiva degli interventi previsti dal PNRR.