Banca d’Italia ha pubblicato la relazione annuale e la relazione sulla gestione e sulle proprie attività relative all’anno 2021.
In particolare, la relazione analizza i seguenti profili:
L’economia internazionale – Nel anno appena trascorso, evidenzia Banca d’Italia la gestione della crisi da Covid-19 è migliorata anche grazie allo sviluppo delle campagne vaccinali. Di ciò ha beneficiato la crescita mondiale con un aumento della domanda più elevata rispetto al previsto.
Ciononostante, la guerra della Russia contro l’Ucraina ha comportato un netto peggioramento delle aspettative di crescita accompagnate da un rincaro dei prezzi delle materie prime.
L’economia e le politiche di bilancio – In ragione della crescita economica diffusa, nel corso del 2021, il disavanzo e il debito si sono rispetto all’anno precedente, con previsione di riduzioni ulteriori nel corso del 2022.
La politica monetaria – Su questo punto, la Banca Centrale europea ha provveduto a portare avanti il programma di acquisto di titoli pubblici e privati per l’emergenza pandemica (Pandemic Emergency Purchase Programme, PEPP) con un approccio flessibile
La BCE ha, inoltre, sostenuto l’accesso al credito bancario da parte di famiglie ed imprese mediante azioni specifiche.
L’economia italiana – nel 2021 il PIL è migliorato del 6,6 per cento. La crescita è avvenuta in tutte le regioni italiane con ottimi risultati, recuperando due terzi di quanto influenzato dalle contrazioni del mercato nel corso della pandemia.
Tale crescita, tuttavia, ha risentito delle complessità relative alla disponibilità di materie prime e dei relativi rincari.
Le famiglie – Lo scorso anno il reddito delle famiglie è cresciuto in conseguenza dell’aumento dell’occupazione, tuttavia dev’essere presa in considerazione la permanenza degli interventi pubblici di contrasto alla pandemia. Permane il divario per quanto riguarda i consumi, che pur in salita non raggiungono i livelli della fase pre-pandemica.
Crescono la ricchezza immobiliare e quella finanziaria.
Le imprese – Le attività produttive sono tornate a crescere, ma è stata rallentata dalla difficoltà di accesso alle materie prime e dai rincari delle stesse.
L’interscambio con l’estero, la competitività e la bilancia dei pagamenti – Le esportazioni sono cresciute, nonostante le difficoltà delle reti di approvvigionamento.
Gli investimenti all’estero sono aumentati e la bilancia dei pagamenti è tornata positiva.
La finanza pubblica – Sono migliorati i conti pubblici e l’indebitamento delle PA è diminuito del 7,2%.
La regolamentazione dell’attività di impresa – Le misure adottate dal Governo per far fronte alla crisi pandemica hanno sostenuto le imprese contenendo il numero di fallimenti, sono state inoltre introdotte una serie di misure preventive per affrontare le crisi d’impresa.
Gli intermediari creditizi e gli investitori istituzionali – Il ricorso al credito bancario è diminuito in ragione della liquidità accumulata dalle imprese, sono invece aumentati i prestiti alle
Gli NPL in rapporto ai crediti in bonis è rimasto contenuto e il volume delle cessioni si è mantenuto elevato.
La reddittività delle banche e i ricavi sono aumentati grazie all’andamento positivo delle commissioni, mentre il margine di interesse è diminuito di poco.
I mercati finanziari – Nella prima parte del 2022 i mercati finanziari italiani sono peggiorate. L’elevata incertezza legata al periodo storico ha diminuito la propensione al rischio degli investitori.