Pubblicato sulla Rivista di Diritto Bancario l’articolo di Alessandro Cupri, Dottorando di ricerca in Law and Pluralism, Università degli Studi di Milano-Bicocca, dal titolo: “La banca islamica: un’analisi tra struttura e profili di operatività”.
L’articolo esamina le peculiarità della banca islamica. Partendo dalla storia della finanza islamica e dell’Islamic banking, l’articolo offre una visione del rapporto tra il credente musulmano e i principi economici islamici, nonostante tutte le variazioni in materia nelle normative statali.
Su questa base, il contributo cerca una definizione il più possibile esaustiva di banca islamica, delle sue peculiarità di base e delle differenze con il modello bancario convenzionale, considerando anche il ruolo della rete infrastrutturale islamica.
Non si tratta solo di un confronto tra strumenti tecnici specifici, ma di un modo diverso di concepire l’economia, i suoi strumenti, i suoi obiettivi e il ruolo dell’uomo.
Come in Occidente, il sistema finanziario islamico è incentrato sulle banche.
Nel mondo operano 235 banche islamiche, di cui 9 nei 27 Paesi dell’Unione Europea, con una forte presenza a Londra.
Va inoltre segnalata la diffusione nel mondo di sistemi bancari che, pur comprendendo anche tipologie di intermediari la cui operatività non appare immediatamente critica, hanno determinato una perdita di controllo sul sistema da parte delle varie autorità di vigilanza nazionali e hanno quindi incautamente favorito il ricorso alla cosiddetta finanza creativa.
In questa linea di pensiero, evidenziare le peculiarità nonché i profili operativi dell’Islamic banking è utile per stimolare il dibattito su un tema sempre più in crescita che sembrerebbe essere un possibile antidoto all’instabile panorama economico in cui versa l’Europa o più in generale l’Occidente, ma anche per stimolare il dibattito su un progetto etico di gestione del denaro
Leggi il contributo completo in materia di banca islamica al seguente link.