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Giurisprudenza

Bancarotta impropria e responsabilità penale dell’amministratore

16 Luglio 2019

Laura Cusumano, Avvocato presso Frau Ruffino Verna

Cassazione Penale, Sez. V, 21 maggio 2018, n. 35793 – Pres. Bruno, Rel. Tudino

Di cosa si parla in questo articolo

In tema di bancarotta impropria da reato societario, la convocazione dell’assemblea dei soci ex art. 2447 cod. civ. in presenza di una riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale rientra tra gli “obblighi imposti dalla legge”, la cui inosservanza può dar luogo a responsabilità penale dell’amministratore ai sensi dell’art. 224, primo comma, numero 2, della legge fallimentare laddove costituisca causa o concausa del dissesto ovvero del suo aggravamento (Sez. 5, Sentenza n. 8863 del 09/10/2014Ud. (dep. 27/02/2015) Rv. 263421N. 154 del 2005 Rv. 233385).

Sulla base di tale principio la Suprema Corte ha affermando che il reato di bancarotta impropria sussiste anche quando la condotta illecita abbia concorso a determinare solo un aggravamento del dissesto già in atto della società. Nel caso in esame, la Suprema Corte ha ritenuto che l’omessa convocazione dell’assemblea dei soci per la ricostituzione del capitale sociale abbia determinato una condizione di fragilità della società rispetto alla quale le vicende successive sono state solo motivo di concausa dello stato di insolvenza in cui si trovava la società.

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