La pronuncia in commento ribadisce il costante orientamento della cassazione secondo cui “la mancata riscossione di crediti integra il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale di cui all’art. 261, c. 1, l. fall. poiché oggetto delle condotte di depauperamento è il patrimonio in senso lato, comprensivo delle ragioni di credito che devono concorrere alla formazione dell’attivo patrimoniale”.
In questo senso, la Corte osserva che il concetto di depauperamento rilevante per la configurazione della fattispecie di bancarotta va posto in relazione con una nozione ampia di patrimonio, comprensiva non solo dei beni materiali, ma anche di entità immateriali, quali sono le ragioni di credito che avrebbero dovuto concorrere alla formazione dell’attivo del compendio patrimoniale (Sez. V, 16 aprile 2013, n. 32469; Sez. V, 15 novembre 2018, n. 57153).
Nel caso di specie, veniva riconosciuto sussistente il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione in capo all’amministratore che aveva omesso di esercitare, nei cinque anni di carica prima del fallimento, qualunque azione di recupero dei crediti vantati dalla fallita verso terzi (in tema di oggetto materiale della bancarotta patrimoniale si rimanda a Coletta, L’oggetto materiale del reato di bancarotta patrimoniale, in Cass pen., 4/2005, 1437; Santoriello, I reati di bancarotta, Torino, 2000, 70).