Il Consiglio UE ha adottato oggi nuove norme che aggiornano il Regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR) e la Direttiva sui requisiti patrimoniali (CRD IV) ai nuovi standard emanati nell’ambito del framework di Basilea 3.
In particolare, il Consiglio ha approvato:
- il testo della Direttiva che modifica della CRD – Capital Requirements Directive (Direttiva 2013/36/UE) per quanto riguarda i poteri di vigilanza, le sanzioni, le succursali di paesi terzi e i rischi ambientali, sociali e di governance (ESG)
- il testo del Regolamento che modifica del CRR – Capital Requirements Regulation (Regolamento (UE) n. 575/2013) per quanto concerne i requisiti per il rischio di credito, il rischio di aggiustamento della valutazione del credito, il rischio operativo, il rischio di mercato e l’output floor.
Come noto, gli standard di Basilea III sono stati concordati dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria per migliorare la regolamentazione prudenziale, la vigilanza e la gestione del rischio delle banche in risposta alla crisi finanziaria globale del 2007-2008: il Regolamento CRR e la Direttiva CRDVI traducono gli standard internazionali di Basilea nel diritto dell’UE.
Il 27 ottobre 2021 la Commissione europea aveva presentato le proposte per l’attuazione degli standard di Basilea 3, attraverso modifiche al regolamento ed alla direttiva citati: l’approvazione odierna del Consiglio UE segue all’accordo di trilogo raggiunto fra Consiglio e Parlamento europeo lo scorso 27 giugno 2023, ed all’approvazione del testo del Regolamento e della Direttiva, da parte del Parlamento, lo scorso 24 aprile 2024.
Le nuove norme sono volte a rendere le banche operanti nell’UE più resistenti a eventuali shock economici, ad aumentare la resilienza delle banche, a rafforzare la loro vigilanza e a potenziare la gestione del rischio.
La caratteristica principale della riforma è l’introduzione di una “soglia minima di rendimento” che limita il rischio di riduzioni eccessive dei requisiti patrimoniali delle banche e rende tali requisiti più comparabili.
L’output floor fissa un limite inferiore ai requisiti patrimoniali determinati in base ai modelli interni delle banche, pari al 72,5% dei requisiti patrimoniali che si applicherebbero se si utilizzassero misure standardizzate.
Oltre all’attuazione degli standard di Basilea III, le nuove norme armonizzano i requisiti minimi applicabili all’autorizzazione delle filiali di banche di Paesi terzi e alla vigilanza delle loro attività nell’UE.
Esse stabiliscono inoltre un regime prudenziale transitorio per le attività criptovalutarie e introducono modifiche per migliorare la gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) da parte delle banche.
Il Regolamento sui requisiti patrimoniali e la Direttiva sui requisiti patrimoniali, così modificati, saranno quindi pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entreranno in vigore 20 giorni dopo.
Gli Stati membri avranno 18 mesi di tempo per recepire la Direttiva nella legislazione nazionale, mentre il regolamento si applicherà a partire dal 1° gennaio 2025.