Le discrezionalità nazionali da sempre contenute negli “accordi sul capitale” consentono ai paesi di adattare le norme di Basilea per meglio riflettere le differenze proprie di ciascun sistema finanziario locale. Tuttavia, l’uso di tali poteri discrezionali da parte delle Autorità nazionali ha accentuato nel tempo il rischio di non-comparabilità tra le varie giurisdizioni e ha contribuito ad aumentare la variabilità delle attività ponderate per il rischio.
Alla luce di ciò, il Comitato ha deciso di rimuovere alcune delle discrezionalità dall’accordo di Basilea 2.
Il venire meno delle discrezionalità riguarda, in particolare, il trattamento delle esposizioni past due e delle relative garanzie; la definizione di esposizione al dettaglio; le disposizioni transitorie per le esposizioni verso soggetti corporate, nei confronti di stati sovrani, banche e clientela retail; la valutazione delle esposizioni all’ingrosso; l’utilizzo di audit interni ed esterni per il processo di assegnazione dei rating della banca e per la stima delle perdite.
Inoltre, il Comitato coglie l’occasione per ricordare che la discrezionalità nazionale relativa al trattamento delle esposizioni di capitale nell’approccio basato sui rating interni (IRB) scadrà nel 2016.
Il comunicato stampa pubblicato dal Comitato contiene anche alcune risposte alle FAQ in materia di funding valuation adjustment.