Pubblicato il bollettino economico della Banca Centrale europea (BCE) n. 1 di febbraio 2022.
In particolare, evidenzia la Bce, la ripresa dell’economia dell’area dell’euro prosegue e il mercato del lavoro sta migliorando ulteriormente, grazie all’ingente sostegno delle politiche economiche.
È tuttavia probabile che la crescita rimanga contenuta nel primo trimestre del 2022, dato che l’ondata pandemica in corso continua a gravare sull’attività economica. La scarsità di materiali, attrezzature e manodopera tiene ancora a freno la produzione in alcuni comparti. Gli elevati costi dell’energia incidono sui redditi delle famiglie e sui profitti delle imprese dell’area dell’euro e sono probabilmente destinati a produrre un contenimento della spesa. Tuttavia, l’economia risente sempre meno delle nuove ondate della pandemia e i fattori che frenano la produzione e i consumi dovrebbero gradualmente ridimensionarsi, consentendo all’economia di tornare in forte ripresa nel corso dell’anno.
L’inflazione ha subito un brusco rialzo negli ultimi mesi, proseguendo la sua corsa verso l’alto a gennaio. Questa evoluzione è determinata principalmente dai più elevati costi dell’energia che spingono al rialzo i prezzi di beni e servizi in molti settori, nonché dai rincari dei beni alimentari. È probabile che l’inflazione resti elevata più a lungo rispetto alle precedenti attese, per poi ridursi nel corso del prossimo anno.
Il Consiglio direttivo ha quindi confermato le decisioni assunte nella riunione di politica monetaria dello scorso dicembre. Pertanto, continuerà a ridurre gradualmente il ritmo degli acquisti di attività nei prossimi trimestri e terminerà gli acquisti netti nell’ambito del programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP) alla fine di marzo.
Alla luce dell’attuale incertezza, il Consiglio direttivo ritiene più che mai necessario mantenere un atteggiamento flessibile e aperto a tutte le opzioni nella conduzione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo fissato dalla BCE del 2 per cento a medio termine.