La Banca Centrale Europea (BCE) pubblicato il proprio “Rapporto annuale della sulle attività di vigilanza” relativo al 2016, secondo anno di attività della vigilanza bancaria europea.
Il Rapporto affronta, fra l’altro, i seguenti temi:
- il contributo della vigilanza sulla stabilità finanziaria;
- le autorizzazioni, le procedure sanzionatorie e le altre misure amministrative (cosiddetta attività di enforcement);
- il Meccanismo di Vigilanza Unico (MVU) quale componente dell’architettura di vigilanza europea e mondiale;
- la struttura organizzativa della vigilanza bancaria della BCE;
- l’utilizzo del budget;
- gli strumenti giuridici adottati dalla BCE in materia di vigilanza bancaria.
Con riferimento alle attività svolte dalla vigilanza bancaria europea nel 2016 il Presidente della BCE, Mario Draghi, ha evidenziato che “l’istituzione della vigilanza bancaria europea nel novembre 2014 ha rappresentato un passaggio decisivo, gettando le fondamenta per un settore bancario più stabile e un’Europa più integrata. Negli ultimi anni le banche europee hanno rafforzato la propria resilienza in termini di capitale, leva finanziaria, provvista e assunzione di rischio; sono state, così, in grado di resistere alla crisi finanziaria nei mercati emergenti, al crollo dei prezzi del petrolio e agli effetti immediati della Brexit”.
La Presidente del Consiglio di Vigilanza della BCE, Danièle Nouy, ha invece rimarcato che “in primo luogo, abbiamo iniziato ad affrontare in modo efficace la questione dei crediti deteriorati (non-performing loans, NPL) […]. In secondo luogo, abbiamo progressivamente migliorato la solvibilità degli intermediari nell’area dell’euro. Infine, abbiamo incrementato il livello di armonizzazione della vigilanza dell’area, al fine di applicare a tutte le banche gli stessi standard elevati”.