La Banca centrale europea (BCE) ha irrogato sanzioni amministrative di 4,275 milioni di euro nei confronti di un istituto di credito e due sue controllate, dopo che le banche hanno classificato delle azioni come Common Equity Tier 1 (CET1) senza previa autorizzazione della BCE.
Per cinque trimestri consecutivi nel periodo 2015-16, la capogruppo ha classificato le azioni di nuova emissione come capitale CET1 senza chiedere la preventiva autorizzazione della BCE in tal senso, nonostante la BCE abbia ricordato alla banca i suoi obblighi.
Ciò comporta che la banca non ha consentito alla BCE di valutare tempestivamente se tali strumenti fossero ammissibili come capitale CET1.
Questo controllo preventivo è fondamentale per garantire che le banche possano assorbire le perdite.
Le controllate hanno adottato un approccio simile per tre trimestri consecutivi.
La BCE ha già sanzionato le banche nel 2018 per questa violazione.
Le banche hanno successivamente impugnato le decisioni della BCE dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione Europea, che ha confermato la responsabilità per gli inadempimenti ma ha annullato le sanzioni pecuniarie ritenendo che la BCE non avesse sufficientemente spiegato come avesse determinato gli importi.
La BCE ha ora affrontato tale carenza procedurale e ha reimposto le sanzioni alle banche.
Nel decidere l’importo della sanzione da infliggere a una banca, la BCE applica la sua Guida al metodo di determinazione delle sanzioni amministrative pecuniarie.
In questo caso, la BCE ha classificato la violazione come moderatamente grave per la capogruppo e come minore per le due controllate.
Le banche possono impugnare le decisioni della BCE dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea.