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Bonifici istantanei: audizione Banca d’Italia sulla proposta di Regolamento UE

6 Aprile 2023
Di cosa si parla in questo articolo

Piero Cipollone, Vice Direttore Generale della Banca d’Italia, è intervenuto in audizione presso il Senato sulla Proposta di Regolamento UE che modifica i regolamenti (UE) n. 260/2012 e (UE) 2021/1230 per quanto riguarda i bonifici istantanei in euro.

La proposta di regolamento sui bonifici istantanei in euro mira a modificare il Regolamento (UE) 260/2012 aggiungendo disposizioni specifiche per i pagamenti istantanei in euro, che sono basati sullo standard del SEPA Credit Transfer Instant (SCT Inst) e sono stati resi disponibili sul mercato alla fine del 2017. Attualmente, questo servizio è offerto su base volontaria dai prestatori di servizi di pagamento (PSP), come banche, Istituti di moneta elettronica (Imel) e Istituti di pagamento (IP).

I pagamenti istantanei consentono il trasferimento di fondi tra pagatore e beneficiario in pochi secondi, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, a differenza dei bonifici tradizionali che sono processati solo nei giorni feriali e solo durante gli orari lavorativi. Questo servizio tecnologicamente innovativo rappresenta un’opportunità per gli utenti, i consumatori e le imprese, nonché per i PSP per sviluppare nuove soluzioni di pagamento presso i punti vendita fisici, per i pagamenti tra individui (cd. “P2P payments”) e per le transazioni online come quelle legate al commercio elettronico (“P2B”).

Inoltre, l’utilizzo dei pagamenti istantanei può contribuire a un utilizzo immediato dei fondi che oggi restano bloccati nel sistema finanziario durante l’esecuzione delle operazioni di pagamento, il cosiddetto “flottante di pagamento“, che ammonta a quasi 200 miliardi di euro su base giornaliera nell’Unione Europea. La diffusione dei pagamenti istantanei può anche valorizzare il ruolo dei conti di pagamento standardizzati nell’ambito della SEPA come alternativa alle soluzioni offerte da altri strumenti, accrescendo il livello di concorrenzialità del mercato e contribuendo al superamento delle frammentazioni domestiche ancora esistenti.

Gli ostacoli ai bonifici istantanei e le proposte per un loro superamento

La Commissione europea ha analizzato i motivi per cui i pagamenti istantanei stanno incontrando difficoltà nell’essere adottati più rapidamente e ha identificato quattro ostacoli principali. Il primo è la mancata disponibilità di tutti i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) dell’Unione Europea a fornire pagamenti istantanei, con circa un terzo che non offre ancora questa opzione. In secondo luogo, i livelli di prezzo dei bonifici istantanei sono spesso considerati troppo elevati da parte di molti consumatori e imprese in diversi Stati membri dell’UE. In terzo luogo, vi è una mancanza di garanzie per i consumatori e le imprese che utilizzano questi sistemi di pagamento, in risposta alle loro preoccupazioni riguardo ai rischi di frode o errori. Infine, i PSP devono eseguire controlli per verificare la presenza di nominativi di soggetti sottoposti a misure restrittive o sanzioni dell’UE, nota come “sanction screening“, ma un alto numero di pagamenti istantanei non va a buon fine a causa di questi controlli, che richiedono tempi non compatibili con l’esecuzione istantanea dei pagamenti.

La proposta di Regolamento sui bonifici istantanei in euro mira a rimuovere tali ostacoli attraverso l’introduzione di quattro tipologie di obblighi:

Il primo obbligo consiste nel rendere i bonifici istantanei in euro universalmente disponibili, prevedendo che tutti i PSP della UE che già offrono bonifici in euro debbano offrire anche la versione istantanea. Inoltre, tutti i canali attraverso i quali possono essere inoltrati ordini per bonifici ordinari devono consentire anche l’inoltro di bonifici istantanei.

Il secondo obbligo prevede che i bonifici istantanei in euro siano accessibili, imponendo ai PSP di non applicare un prezzo superiore a quello previsto per i bonifici tradizionali in euro.

Il terzo obbligo mira a aumentare la fiducia nei bonifici istantanei, prevedendo che i PSP verifichino la corrispondenza tra le coordinate bancarie IBAN e il nome del beneficiario indicato dal pagatore prima dell’esecuzione del pagamento, al fine di ridurre gli errori e le frodi.

Infine, il quarto obbligo riguarda le modalità di effettuazione dei controlli rispetto alle liste della UE, richiedendo ai PSP di verificare quotidianamente che i propri clienti non siano inseriti negli appositi elenchi della UE, anziché esaminare tali liste solo al momento dell’esecuzione della transazione.

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