Con sentenza del 16 novembre 2023, nelle cause riunite da C-583/21 a C-586/21, la Corte di Giustizia UE (Pres. Lycourgos, Rel. S. Rodin) ha ritenuto applicabile la direttiva sul mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese all’ipotesi di cambio del titolare di uno studio notarile.
Nel caso di specie, alcuni lavoratori avevano contestato la illegittimità del licenziamento assunto nei loro confronti da parte del nuovo notaio titolare dello studio presso cui lavoravano. Con il licenziamento, il nuovo notaio sosteneva che tali lavoratori non avevano superato il periodo di prova iniziato al momento del suo subentro nella titolarità dello studio notarile.
I lavoratori avevano quindi adito il tribunale competente eccependo che, in forza dell’applicazione della direttiva 2001/23/CE sul mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, dovevano essere conteggiati tutti i periodi lavorativi già svolti presso lo studio alle dipendenze dei precedenti titolari.
A sua volta, il notaio nuovo titolare eccepiva che, essendo un pubblico ufficiale, alla sua attività non si sarebbero dovuto applicare le norme della suddetta direttiva.
Nel rimettere la questione avanti la Corte di giustizia, il giudice nazionale ha posto quindi la questione circa la possibilità di ritenere applicabile anche ai notai la direttiva sul mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, stante le peculiarità che caratterizzano tale professione.
Nel ritenere la direttiva applicabile anche ai notai, la Corte di giustizia UE ha affermato il seguente principio di diritto.
La direttiva sul mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, di stabilimenti o di parti di imprese o di stabilimenti, è applicabile a una situazione in cui un notaio, pubblico ufficiale e datore di lavoro privato dei lavoratori attivi nel suo studio notarile, succeda al precedente titolare di un siffatto studio, rilevi l’archivio (Protocolo), nonché una parte essenziale del personale che era impiegato dal precedente titolare e continui a svolgere la medesima attività negli stessi locali con gli stessi mezzi materiali, a condizione che sia conservata l’identità di detto studio, il che deve essere verificato dal giudice del rinvio tenendo conto di tutte le circostanze pertinenti.