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Capital Market Union e compensazione CCP: raggiunto l’accordo

8 Febbraio 2024

E’ stato raggiunto l’accordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulle misure per sviluppare ulteriormente la Capital Markets Union (CMU – Unione dei mercati dei capitali) dell’UE, in materia di compensazione delle CCP.

Le misure approvate sono parte del pacchetto di compensazione, insolvenza e quotazione, presentato dalla Commissione nel dicembre 2022.

La revisione mira a rendere la compensazione (c.d. clearing) dell’UE più attraente e resiliente, a sostenere l’autonomia strategica aperta dell’UE e a preservare la stabilità finanziaria dell’UE.

Le controparti centrali (CCP) sono entità che si interpongono tra le controparti di una transazione finanziaria per garantire le loro prestazioni, anche a mezzo delle attività di compensazione, che garantiscono che un’operazione su azioni, obbligazioni o derivati venga portata a termine, anche se una parte della transazione fallisce, aiutando al contempo a creare liquidità nel trading.

Le norme sulle quali è stato raggiunto l’accordo, contribuiranno dunque:

  • a rendere i servizi di compensazione dell’UE più attraenti e solidi
  • a preservare la stabilità finanziaria
  • a sostenere il buon funzionamento dell’Unione dei mercati dei capitali.

Consentiranno inoltre alle controparti centrali (CCP) – che forniscono servizi di compensazione – di introdurre più rapidamente nuovi prodotti nel mercato dell’UE, incentivando i partecipanti al mercato a compensare e a creare liquidità presso le CCP dell’UE.

Verrà inoltre creato un sistema di compensazione più sicuro e resistente, migliorando il quadro di vigilanza dell’UE per le CCP, rafforzando il ruolo dell’Autorità europea dei mercati dei valori mobiliari (ESMA) e traendo insegnamento dagli eventi di mercato degli ultimi anni.

Il nuovo quadro contribuirà inoltre a ridurre l’eccessiva dipendenza dalle CCP sistemiche dei paesi terzi, imponendo a tutti i partecipanti al mercato di detenere conti attivi presso le CCP dell’UE, una maggiore trasparenza delle richieste di margini, e di compensare una parte rappresentativa di determinati contratti derivati sistemici all’interno del mercato unico.

Le disposizioni normative sulle quali è stato raggiunto l’accordo modificano il Regolamento europeo sulle infrastrutture di mercato (EMIR) e apportano modifiche mirate ai quadri prudenziali per le banche e le imprese di investimento, nonché alla Direttiva sugli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM) e al Regolamento sui fondi comuni monetari (FCM).


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