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Chiusura conti correnti sopra i 100.000 euro: quali limiti al recesso della banca?

19 Novembre 2021
Di cosa si parla in questo articolo

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha chiuso il procedimento istruttorio avviato il 1° aprile scorso nei confronti di una banca per una presunta pratica commerciale scorretta.

L’istituto di credito, con lettera del 18 marzo 2021, aveva infatti comunicato ai titolari di conti correnti una modifica del rapporto secondo cui, in presenza di una giacenza di una liquidità pari o maggiore a 100.000 euro e in assenza di investimenti o di finanziamenti collegati al conto, avrebbe potuto recedere dal rapporto.

Secondo l’ipotesi di avvio dell’istruttoria, con questa modifica contrattuale la banca poteva esercitare pressioni sui correntisti per indurli a sottoscrivere servizi finanziari e/o di gestione del risparmio, peraltro con condizioni economiche onerose, in modo da dirottare la liquidità superiore a 100.000 euro verso forme di finanziamento o di investimento più profittevoli per la banca e lasciando come unica alternativa per i clienti la chiusura del conto corrente.

Secondo l’AGCM si tratterebbe di un’alternativa penalizzante per i correntisti, considerati i costi a loro carico per il trasferimento del conto presso un altro istituto di credito.

Sul punto, l’Autorità ha accolto gli impegni presentati dalla banca per risolvere tale criticità ed in particolare:

  • l’impegno di non esercitare il recesso in caso di correntisti privi di un conto in un altro istituto di credito;
  • l’impegno, nel caso in cui i correntisti privi di altro conto corrente, in seguito alla lettera in cui veniva comunicato il recesso, avessero già effettuato finanziamenti o investimenti, di rimborsare le commissioni pagate per l’esecuzione di ordini di investimento e la possibilità di restituire i finanziamenti senza spese o penali;
  • l’impegno ad offrire corsi interattivi online per accrescere le conoscenze e le competenze dei correntisti sui vantaggi e sugli svantaggi che derivano dal mantenimento delle giacenze di liquidità sui conti correnti;
  • l’implementazione di sistema informatico di segnalazione giornaliera dei clienti per i quali saranno realizzate le condizioni rilevanti ai fini del recesso (giacenza di una liquidità pari o maggiore a 100.000 euro e assenza di investimenti o finanziamenti collegati al conto). Ai clienti così individuati la banca illustrerà, in modo oggettivo e senza fini promozionali, diverse opzioni per evitare il recesso: la ricontrattualizzazione individuale dei costi di conto corrente secondo listini predefiniti e senza discriminazioni; il trasferimento senza spese della giacenza in eccesso su eventuali conti del cliente in altri istituti di credito; l’utilizzo della giacenza in eccesso per l’acquisto gratuito di titoli di Stato italiani, che potranno essere venduti senza spese, o per l’acquisto di strumenti finanziari.

L’AGCM ha deliberato di rendere obbligatori gli impegni presentati dalla banca, ritenendoli idonei a rimuovere i profili di criticità oggetto dell’istruttoria.

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