Il Consiglio dell’UE ha concluso un accordo con il Consiglio ed il Parlamento europeo su un progetto di Direttiva relativa alle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori (class action).
In particolare, la Direttiva ha ad oggetto:
- l’istituzione di un sistema di azioni rappresentative per la protezione degli interessi collettivi dei consumatori contro violazioni del diritto dell’Unione e contempla azioni relative sia a provvedimenti inibitori che a provvedimenti risarcitori;
- l’autorizzazione di appositi enti legittimati designati dagli Stati membri a chiedere provvedimenti inibitori e/o risarcitori, quali l’indennizzo o la sostituzione, per conto di un gruppo di consumatori danneggiato da un operatore economico che si presume abbia violato uno degli atti giuridici dell’UE figuranti nell’allegato della direttiva. Tali atti giuridici riguardano settori quali i servizi finanziari, i viaggi e il turismo, l’energia, la sanità, le telecomunicazioni e la protezione dei dati.
Per quanto riguarda i criteri di idoneità degli enti legittimati, il Consiglio distingue tra enti legittimati che hanno il diritto di intentare azioni nello Stato membro in cui sono stati designati (azioni rappresentative nazionali) e quelli che hanno il diritto di intentare azioni in qualsiasi altro Stato membro (azioni rappresentative transfrontaliere). Per le azioni nazionali un ente legittimato dovrà soddisfare i criteri stabiliti dal diritto del suo Stato membro di designazione, mentre per le azioni transfrontaliere dovrà soddisfare i criteri armonizzati stabiliti dalla Direttiva stessa.
Dopo l’entrata in vigore della direttiva gli Stati membri disporranno di 24 mesi per recepirla nel diritto nazionale e di ulteriori 6 mesi per iniziare ad applicarne le disposizioni.
La direttiva era stata proposta dalla Commissione nell’aprile 2018 nell’ambito del suo pacchetto “New Deal per i consumatori”, inteso a garantire norme eque e trasparenti per i consumatori dell’UE.