Pubblicata la Circolare Agenzia delle Entrate n. 29 del 19 ottobre 2023 che fornisce chiarimenti in materia di imposta sulle successioni e donazioni con particolare riguardo al coacervo “successorio” (nelle successioni) e “donativo” (nelle donazioni).
Il coacervo nelle successioni comporta la riunione fittizia del valore attualizzato delle donazioni effettuate in vita dal de cuius agli eredi e legatari con il valore dell’asse ereditario.
Il coacervo “successorio” viene regolato dall’art. 8, comma 4, del Testo unico dell’imposta sulle successioni e donazioni (TUS).
L’articolo 69 della legge 21 novembre 2000, n. 342, di modifica della struttura dell’imposta sulle successioni e donazioni, ha fatto venire meno il riferimento al valore globale netto dell’asse ereditario e alla tassazione dello stesso con aliquote progressive per scaglioni.
A fronte del mancato adeguamento della norma dell’art. 8 sul coacervo nelle successioni si è consolidato un orientamento della Cassazione contrario a quello dell’Agenzia delle entrate.
Superando il proprio orientamento, con la Circolare n. 29 l’Agenzia delle entrate chiarisce che, ai fini dell’imposta di successione, l’istituto del coacervo “successorio” deve ritenersi “implicitamente abrogato” e quindi non può essere applicato né per determinare le aliquote, né ai fini del calcolo delle franchigie.
La Circolare n. 69 si sofferma altresì sul coacervo nelle donazioni, disciplinato dall’articolo 57, comma 1, del TUS, il quale prevede la riunione fittizia del valore attualizzato delle donazioni anteriormente effettuate dal donante a favore del donatario con il valore globale netto dei beni e dei diritti oggetto della donazione.
Sempre tenuto conto dell’orientamento della Cassazione, l’Agenzia delle entrate chiarisce che, ai fini dell’imposta di donazione, l’istituto del coacervo “donativo” non trova applicazione rispetto alle donazioni eseguite nel periodo in cui risultava abrogata la disciplina relativa all’imposta sulle successioni e donazioni.