La Camera dei deputati ha approvato lo scorso 27 febbraio la proposta di legge (Atto Camera: 1409), già approvata dal Senato il 29 novembre 2018, di delega il Governo ad emanare decreti legislativi integrativi e correttivi al Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, introdotta dal Governo con il decreto legislativo n. 14 del 2019, in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155.
L’articolo 1 specifica che la procedura di adozione dei decreti correttivi ed integrativi nonché i principi e criteri direttivi cui il Governo dovrà attenersi, sono quelli già fissati dalla legge n. 155 del 2017 per l’esercizio della delega principale.
Tra questi:
- il superamento del concetto di fallimento,
- l’introduzione di una fase preventiva di “allerta”;
- la previsione, per le insolvenze di minore portata, di una esdebitazione di diritto;
- la facilitazione all’accesso ai piani attestati risanamento e agli accordi di ristrutturazione dei debiti;
- le modifiche alla normativa sulle crisi da sovraindebitamento,
- il riordino della disciplina dei privilegi e la previsione di garanzie reali non possessorie;
- le garanzie per gli acquirenti di immobili da costruire;
- il coordinamento ai contenuti della riforma delle disposizioni del codice civile nella parte relativa alle società.
Per l’emanazione dei decreti correttivi ed integrativi il Governo avrà due anni, da calcolare a decorrere dalla data di entrata in vigore dell’ultimo dei decreti legislativi emanati nell’esercizio della delega principale. Essendo stato pubblicato il d.lgs. n. 14 del 2019 nella Gazzetta ufficiale del 14 febbraio 2019, la riforma entrerà in vigore il 14 agosto 2020, ovvero 18 mesi dopo; i decreti legislativi integrativi e correttivi dovranno essere emanati entro il 14 agosto 2022.