L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha pubblicato oggi un’indagine aperta al mercato sugli identificatori delle persone giuridiche, con l’obiettivo di raccogliere prove sull’impatto dell’inclusione di alternative all’adozione del codice LEI, per gli obblighi di segnalazione o di conservazione dei dati.
Si ricorda che il codice LEI (Legal Entity Identifier) è un codice univoco di 20 caratteri alfanumerici basato sullo standard internazionale ISO 17442 attribuito per identificare le parti di operazioni finanziarie di tutto il mondo in tutti i mercati e sistemi giuridici: è quindi uno strumento per standardizzare il modo in cui viene identificata una controparte nelle transazioni finanziarie, con lo scopo di migliorare la misurazione e il monitoraggio del rischio, nonché supportare in modo più efficiente la conformità ai requisiti di reporting.
Ad un’entità legale può essere assegnato un solo codice LEI a livello internazionale.
Nel contesto delle discussioni in corso sull’uso di identificatori alternativi per le persone giuridiche e in considerazione del recente parere delle autorità di vigilanza europee su questo tema, ESMA ha deciso di consultare il settore.
Come potenziale identificatore alternativo per le entità giuridiche non finanziarie, nel contesto del DORA, la Commissione europea ha infatti sostenuto l’uso dell’EUID (European Unique Identifier), ovvero il codice, valido in tutta l’UE, che consente di identificare le società che operano negli Stati membri.
L’EUID è stato sviluppato secondo la norma ISO 6523, per identificare le società e le filiali ai fini dello scambio di informazioni tra i registri nazionali attraverso il sistema di interconnessione dei registri delle imprese (BRIS), istituito ai sensi dell’art. 22 della Direttiva sul diritto societario codificato (UE) 2017/1132 e gestito dalla stessa Commissione europea (DG JUST).
Secondo ESMA, l’EUID non fa parte dei dati tipicamente gestiti dalle entità finanziarie, non contiene lo stesso livello di informazioni del LEI (ad esempio sulla struttura del gruppo) e non consente le stesse possibilità di validazione dei dati del codice LEI per tutti gli attori della catena di rendicontazione.
Con il presente sondaggio ESMA intende sensibilizzare sugli sviluppi recenti e raccogliere feedback sui potenziali impatti dell’aggiunta di altre alternative all’identificativo delle persone giuridiche (LEI), nei futuri regimi di segnalazione o di conservazione dei dati, o nella revisione degli obblighi di segnalazione esistenti.
L’indagine è rivolta ai partecipanti ai mercati finanziari soggetti a uno o più regimi di segnalazione, ai soggetti come i Crypto Asset Service Provider (CASP) che saranno soggetti agli obblighi di conservazione dei dati ai sensi del Markets in Crypto Assets Regulation (MiCA), nonché ai soggetti finanziari soggetti al Digital Operational Resilience Act (DORA).
ESMA prenderà in considerazione il feedback ricevuto dal sondaggio entro il 12 novembre 2024.