“Revision to the standardised approach for credit risk (second consultative document)” contiene alcune proposte di modifica del metodo standardizzato che differiscono profondamente da quelle ipotizzate dallo stesso Comitato di Basilea nel dicembre 2014.
A ben considerare, la proposta precedente definiva un approccio da cui erano stati rimossi tutti i riferimenti all’utilizzo dei rating esterni o alle ponderazioni di rischio assegnate sulla base di un numero limitato di fattori alternativi di rischio. La proposta attuale, invece, reintegra l’utilizzo dei rating, in modo non meccanico, per le esposizioni nei confronti di banche e imprese; ed include anche approcci alternativi per quelle giurisdizioni che non consentono l’utilizzo dei rating esterni a fini regolamentari.
Tra le altre variazioni introdotte si segnala anche la modifica al trattamento prudenziale dei mutui immobiliari, con l’applicazione del rapporto loan- to-value quale principale driver di rischio e la previsione di una catalogazione unica di tutte le esposizioni legate al settore immobiliare, comprese le esposizioni da finanziamenti specializzati, all’interno della stessa classe di asset e con la penalizzazione, in termini di maggiore ponderazione, delle esposizioni immobiliari per le quali il rimborso dipende ‘materialmente’ dai flussi di cassa generati dai beni che garantiscono l’esposizione stessa.
Il Comitato propone, inoltre, come criterio generale di valutazione l’utilizzo della capacità del debitore di ripagare il debito invece del “debt service coverage ratio”, parametro difficilmente applicabile in modo coerente da tutte le giurisdizioni.
Il documento in consultazione include, infine, ulteriori proposte soprattutto con riguardo ad esposizioni verso banche multilaterali di sviluppo, esposizioni al dettaglio e in default, esposizioni fuori bilancio.
Il Comitato di Basilea ha intenzione di condurre uno studio di impatto quantitativo complessivo (QIS) delle proposte sin qui delineate nel corso del 2016.
Pertanto, tutte le tarature del documento di consultazione sono da considerarsi preliminari e oggetto di revisione sulla base delle evidenze del QIS, al fine di garantire un’adeguata capitalizzazione e coerenza globale con le altre componenti del quadro di regolazione sul capitale.
La consultazione rimarrà aperta fino all’11 marzo 2016.