La Commissione Europea, nell’ambito del semestre europeo 2017, ha pubblicato la propria “Relazione per paese relativa all’Italia 2017”, comprensiva dell’esame approfondito sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici.
Tale documento accompagna la Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, alla Banca Centrale Europea e all’Eurogruppo “Semestre europeo 2017: valutazione dei progressi in materia di riforme strutturali, prevenzione e correzione degli squilibri macroeconomici e risultati degli esami approfonditi a norma del regolamento (UE) No 1176/2011”.
La Relazione analizza:
- la situazione e le prospettive economiche nazionali;
- i progressi in relazione alle raccomandazioni specifiche per paese;
- la sintesi delle principali conclusioni dell’esame approfondito previsto dalla procedura per gli squilibri macroeconomici;
- le priorità della riforma: (i) finanze pubbliche e tassazione; (ii) settore finanziario; (iii) mercato del lavoro, istruzione e politiche sociali; (iv) investimenti; (v) politiche settoriali; e (vi) pubblica amministrazione.
La Commissione, in particolare, rileva che:
- nel 2016 è proseguita una moderata ripresa;
- il mercato del lavoro è in graduale miglioramento;
- le carenze strutturali di lunga data e il retaggio della crisi continuano a pesare sulla ripresa economica;
- nel complesso l’Italia ha compiuto alcuni progressi nel dar seguito alle raccomandazioni specifiche per paese del 2016;
- la crescita della produttività resta debole e rallenta la correzione degli squilibri macroeconomici dell’Italia;
- il debito pubblico elevato rimane una notevole fonte di vulnerabilità per l’Italia;
- nonostante i recenti miglioramenti, il divario di competitività rimane;
- i crediti deteriorati limitano la capacità delle banche di sostenere gli investimenti;
- nonostante il graduale miglioramento del mercato del lavoro, la disoccupazione di lunga durata e quella giovanile restano alte;
- data la sua importanza sistemica, l’economia italiana è una fonte di potenziali ricadute sul resto della zona Euro;
- la crisi ha colpito le dinamiche di investimento;
- il potenziale di partecipazione delle donne al mercato del lavoro rimane in gran parte sottoutilizzato;
- la crescita economica e l’efficienza sono ostacolate dal sistema fiscale;
- sebbene la riforma dell’istruzione sia in corso, l’istruzione terziaria rimane ampiamente sottofinanziata e la partecipazione all’apprendimento degli adulti e all’apprendistato è bassa;
- la R&S e la performance in innovazione dell’Italia sono al di sotto della media dell’UE;
- sono state messe in atto nuove politiche sociali per rispondere all’aumento del tasso di povertà;
- gli ostacoli alla concorrenza rimangono significativi, e il contesto in cui operano le imprese resta problematico;
- è in atto una riforma del settore pubblico per superarne le annose inefficienze.