L’Avvocato generale della Corte di Giustizia UE, Juliane Kokott, ha presentato le proprie conclusioni nella Causa C-607/17, relativa alla possibilità per una società controllante residente in uno Stato membro di dedurre in forza degli artt. 49 e 54 TFUE le perdite di una controllata al 100% residente in un altro stato membro, ove quest’ultima sia stata liquidata nell’ambito di una fusione (con incorporazione) nella controllante e non abbia potuto «utilizzare» interamente le perdite ivi generate.
Di seguito le conclusioni.
Ai fini della compensazione transfrontaliera delle perdite, l’articolo 49, in combinato disposto con l’articolo 54 TFUE, presuppone che, nello Stato di residenza della società controllata, sia giuridicamente possibile utilizzare fiscalmente le perdite e che il soggetto passivo si sia avvalso di detta possibilità. Tale utilizzabilità include parimenti la realizzazione delle perdite per mezzo di una fusione con un terzo o di una cessione della società a terzi.
Ai fini di tale conclusione è irrilevante se, nel caso specifico, il gruppo disponga di ulteriori società nello Stato membro della controllata alle quali sarebbe stato possibile trasferire le perdite stesse.