Banca d’Italia ha pubblicato i dati aggregati sugli effetti del “rating di legalità”, attribuito dall’AGCM alle imprese che ne hanno fatto richiesta, nella concessione di finanziamenti da parte del sistema bancario.
In particolare, evidenzia la Banca d’Italia, nel 2020 le imprese titolari di rating di legalità finanziate presso il sistema bancario sono state 10.112, per un incremento dell’11,1 per cento (30,4 per cento nel 2019); la percentuale di imprese finanziate che hanno beneficiato del rating di legalità è cresciuta di un punto percentuale al 58,8 per cento.
I benefici riconosciuti alle imprese si sono concretizzati principalmente nella riduzione dei tempi di istruttoria e nell’applicazione di migliori condizioni economiche in occasione della concessione o della rinegoziazione del finanziamento; in particolare, in sede di prima istanza di finanziamento, la riduzione dei tempi di istruttoria si è verificata in circa 9 casi su 10.
Le imprese che non hanno conseguito benefici dal possesso del rating di legalità sono state 4.171, pari al 41,2 per cento del totale delle imprese finanziate: nel 54,1 per cento dei casi l’assenza di benefici è dipesa dalla mancata dichiarazione del titolo da parte dell’impresa nel corso dell’istruttoria; nel 43,0 per cento dei casi il rating di legalità non ha apportato informazioni aggiuntive ai fini dell’accertamento del merito creditizio.