Il Consiglio dei ministri riunito venerdì 3 novembre ha approvato in esame preliminare il decreto legislativo recante nuove disposizioni in materia di accertamento tributario e, per quanto qui maggiormente interessa, di concordato preventivo biennale.
Il concordato preventivo biennale è una procedura cui potranno accedere i contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa, arti o professioni, anche aderenti al regime forfettario.
Attraverso il concordato preventivo biennale, l’Agenzia delle entrate formulerà una proposta per la definizione biennale del reddito derivante dall’esercizio d’impresa, di arti e professioni, ai fini delle imposte sui redditi, nonché del valore della produzione netta, ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive.
A questi contribuenti è richiesto inoltre il possesso di determinati requisiti, tra cui un punteggio di affidabilità fiscale pari almeno a 8 sulla base dei dati dichiarati, assenza di debiti tributari ovvero aver estinto quelli d’importo complessivamente pari o superiori a 5.000 euro.
Vengono inoltre disciplinate le procedure informatiche a supporto del concordato preventivo e stabilito che il contribuente può aderire alla proposta di concordato entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Tra le ipotesi di esclusione dall’accesso al concordato, si annoverano: l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi per almeno uno dei 3 periodi d’imposta precedenti; la condanna del beneficiario per reati negli ultimi 3 periodi d’imposta antecedenti in materia di imposte sui redditi e valore aggiunto, falso in bilancio, riciclaggio e antiriciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
Nei periodi d’imposta oggetto di concordato, i contribuenti devono comunque rispettare gli obblighi contabili e dichiarativi e provvedere alla comunicazione dei dati tramite presentazione dei modelli per l’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale.
Trascorso il biennio oggetto di concordato, laddove permangano i requisiti, l’Agenzia delle entrate può formulare una nuova proposta di concordato biennale cui il contribuente può aderire.
L’adesione al concordato preventivo biennale non produce effetti ai fini IVA.