L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha pubblicato un documento di vigilanza sulla comprensione della definizione di consulenza in materia di investimenti ai sensi della MiFID II.
La Direttiva 2014/65/UE (MiFID II) all’art. 4 paragrafo 1 definisce la consulenza in materia di investimenti come la prestazione di raccomandazioni personalizzate ad un cliente, dietro sua richiesta o per iniziativa dell’impresa di investimento, riguardo ad una o più operazioni relative a strumenti finanziari.
Con il presente intervento ESMA va ad aggiornare le Q&A del CESR del 2010 sulla comprensione della definizione di consulenza ai sensi della MiFID, un documento ampiamente utilizzato dalle autorità di vigilanza e dalle imprese, al fine di allinearlo ai nuovi modelli di business e ai recenti sviluppi tecnologici.
Tale documento del CESR è volto a chiarire e illustrare le situazioni in cui le imprese sono da considerarsi o meno come fornitrici di consulenza in materia di investimenti.
Posto che la definizione giuridica di consulenza in materia di investimenti è rimasta sostanzialmente invariata dalla MiFID I alla MiFID II, l’ESMA ha comunque ritenuto utile aggiornare il contenuto del documento del CESR alla luce dell’evoluzione dei nuovi modelli di business e dei recenti sviluppi tecnologici (ad esempio, l’aumento dell’uso dei social media e delle app mobili da parte delle imprese).
Il documento Q&A è pubblicato sotto forma di istruzioni di vigilanza ed è quindi destinato in prima battura all’uso da parte delle Autorità nazionali competenti nelle loro attività di vigilanza.
In seconda battuta, il documento vuole continuare a fornire indicazioni alle imprese in questo ambito particolarmente sensibile.
Le istruzioni di vigilanza trattano, tra gli altri, i seguenti argomenti:
- la fornitura di raccomandazioni personali e l’eventualità che altre forme di informazione possano costituire consulenza in materia di investimenti;
- le indicazioni su quando le raccomandazioni saranno considerate come basate sulla “situazione” di una persona (incluse informazioni sia fattuali che più soggettive sui suoi desideri e sulle sue esigenze);
- questioni relative al perimetro della definizione di raccomandazione personale;
- questioni relative alla forma di comunicazione, compreso l’uso di post sui social media.