Nel contesto di attuazione del regime della IV Direttiva Antiriciclaggio, EBA ha pubblicato le nuove Linee guida volte a contrastare i fenomeni di de-risking ingiustificato e a salvaguardare così l’accesso ai servizi finanziari per i clienti vulnerabili.
Le pratiche di de-risking sono riconducibili alla scelta da parte degli istituti finanziari di non fornire servizi ai clienti in determinate categorie di rischio.
In tal senso, le presenti Linee guida EBA sul de-risking vogliono garantire che i clienti abbiano accesso ai servizi finanziari di cui hanno bisogno per partecipare pienamente alla società e che tale accesso non venga loro negato per motivi antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo (AML/CFT) non comprovati o senza un valido motivo.
L’accesso almeno ai prodotti ed ai servizi finanziari di base, evidenzia EBA, rappresenta un prerequisito per la partecipazione degli individui alla vita economica e sociale, soprattutto nel caso dei clienti più vulnerabili.
La valutazione dell’EBA sulla portata e l’impatto del de-risking ha evidenziato che, mentre le decisioni di non instaurare o interrompere un rapporto d’affari, o di non effettuare una transazione, possono essere in linea con il quadro normativo dell’UE in materia di antiriciclaggio e di lotta al finanziamento del terrorismo, il de-risking di intere categorie di clienti, senza tenere in debita considerazione i profili di rischio dei singoli clienti, può essere ingiustificato e segno di una gestione inefficace del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.
Per chiarire le aspettative normative e affrontare il problema del de-risking ingiustificato, l’EBA ha pubblicato due nuove serie di linee guida.
Il primo è un allegato alle Linee guida dell’EBA sui fattori di rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, che illustra le misure che gli istituti finanziari dovrebbero adottare per identificare e valutare il rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo associato ai clienti che sono organizzazioni senza scopo di lucro (NPO).
Le indicazioni contenute nell’allegato aiuteranno gli istituti finanziari a comprendere meglio come sono organizzate le NPO, come operano nella pratica e quali fattori di rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo sono particolarmente rilevanti quando si tratta di tali clienti.
Tali indicazioni dovrebbero aiutare gli istituti a gestire efficacemente i rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo associati alle NPO, invece di negare loro l’accesso ai servizi finanziari.
La seconda serie di Linee guida è più ampia e affronta la questione della gestione efficace dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo da parte delle istituzioni finanziarie quando forniscono accesso ai servizi finanziari.
Queste linee guida chiariscono l’interazione tra l’accesso ai servizi finanziari e gli obblighi degli istituti in materia di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, anche nelle situazioni in cui i clienti hanno motivi legittimi per non essere in grado di soddisfare gli obblighi di adeguata verifica della clientela (CDD).
Il documento chiarisce che prima di prendere la decisione di rifiutare un cliente, è necessario prendere in considerazione diverse opzioni. Inoltre, le norme stabiliscono le fasi che gli istituti devono seguire quando valutano se rifiutare o interrompere un rapporto d’affari con un cliente per motivi di rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo o di conformità alle norme antiriciclaggio e al finanziamento del terrorismo.