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Controparti centrali: accordo tra Consiglio e Parlamento UE su un nuovo Regolamento in materia di risanamento e risoluzione

26 Giugno 2020
Di cosa si parla in questo articolo

La presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo su un nuovo Regolamento volto a fornire alle controparti centrali (CCP) e alle autorità nazionali strumenti adeguati per gestire le crisi e le situazioni che comportino il dissesto di importanti infrastrutture dei mercati finanziari.

Tale accordo si inserisce in una serie di iniziative dell’UE per rafforzare le norme per rendere le stanze di compensazione più sicure e per gestire il rischio sistemico che potrebbe derivare dal loro eventuale dissesto.

Gli obiettivi principali della riforma sono:

  • ridurre la probabilità di dissesto delle CCP introducendo incentivi efficaci per una corretta gestione dei rischi;
  • in caso di difficoltà finanziarie, preservare le funzioni essenziali delle CCP, mantenere la stabilità finanziaria ed evitare che i contribuenti sostengano i costi associati alla loro ristrutturazione o risoluzione.

Le nuove norme terranno conto della natura sovranazionale e sistemica delle CCP e prevederanno uno stretto coordinamento tra le autorità nazionali nell’ambito dei “collegi di risoluzione” al fine di garantire che le azioni di risoluzione siano applicate in modo coerente, tenendo conto dell’impatto sui partecipanti al mercato e sulla stabilità finanziaria.

Il risanamento e la risoluzione si baseranno su un approccio in 3 fasi:

  • in primo luogo, prevenzione e preparazione: le CCP e le autorità di risoluzione dovranno elaborare piani di risanamento e di risoluzione che permettano alle CCP di sormontare le difficoltà finanziarie che superano le risorse di cui dispongono. Se le autorità di risoluzione individuano ostacoli alla risolvibilità nel corso del processo di pianificazione, possono imporre a una CCP di adottare le misure opportune;
  • in secondo luogo, le CCP possono adottare provvedimenti di risanamento conformemente ad alcuni indicatori di sostenibilità economica e sulla base del piano di risanamento predisposto. Inoltre, le autorità di vigilanza avranno la possibilità di intervenire in una fase precoce, ossia prima che i problemi diventino critici e la situazione finanziaria si deteriori irrimediabilmente;
  • infine, nel caso di dissesto di una CCP, le autorità nazionali avranno la possibilità di utilizzare strumenti di risoluzione, che includono la (parziale) risoluzione dei contratti delle CCP, scarti di garanzia applicati agli utili derivanti dal margine di variazione, la riduzione del valore degli strumenti di capitale delle CCP, richieste di liquidità ai partecipanti diretti, la vendita della CCP o di rami della sua attività o la creazione di una CCP-ponte. Se in alcuni casi limitati può essere fornito, in ultima istanza, un sostegno pubblico straordinario, l’obiettivo delle azioni di risoluzione è ridurre al minimo la misura in cui il costo del dissesto della CCP sia a carico dei contribuenti, garantendo al contempo che gli azionisti sostengano una quota adeguata delle perdite e che i fondi dei contribuenti siano recuperati nella misura del possibile.

Il nuovo quadro normativo inizierà ad applicarsi 18 mesi dopo la data di entrata in vigore del Regolamento, in modo da consentire l’adozione di tutte le misure di attuazione nei tempi richiesti e permettere ai partecipanti al mercato di adottare le misure necessarie per conformarsi alle nuove norme.

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