Pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 25 marzo 2021, la Direttiva (UE) 2021/514 recante modifica della Direttiva 2011/16/UE relativa alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale.
In particolare, la Direttiva in oggetto prende in considerazione come negli ultimi anni la digitalizzazione dell’economia abbia registrato una rapida crescita, dando luogo a un numero crescente di situazioni complesse legate alla frode, all’evasione e all’elusione fiscali.
La dimensione transfrontaliera dei servizi offerti tramite i gestori di piattaforme ha creato un contesto complesso in cui può essere difficile garantire l’applicazione delle norme fiscali e l’adempimento dei relativi obblighi. Vi è carenza di adempimento degli obblighi fiscali e il valore dei redditi non dichiarati è significativo. Le amministrazioni fiscali degli Stati membri non dispongono di informazioni sufficienti per valutare e controllare correttamente il reddito lordo realizzato nei rispettivi paesi grazie alle attività commerciali svolte con l’intermediazione di piattaforme digitali. Ciò è particolarmente problematico quando il reddito o la base imponibile transitano attraverso piattaforme digitali stabilite in un’altra giurisdizione.
Alla luce di quanto suesposto, la Direttiva prevede:
- l’introduzione di un obbligo di comunicazione standardizzato che si applichi in tutto il mercato interno.
- lo scambio automatico di informazioni tra le autorità fiscali delle informazioni necessarie per valutare correttamente le imposte sul reddito e l’imposta sul valore aggiunto (IVA) dovute.
- l’imposizione ai gestori delle piattaforme digitali un obbligo di raccogliere e verificare le informazioni necessarie su tutti i venditori che operano e utilizzano una piattaforma.
Data la natura e la flessibilità delle piattaforme digitali, l’obbligo di comunicazione sarà esteso anche ai gestori di piattaforme che svolgono attività commerciali nell’Unione ma che non sono residenti a fini fiscali, né sono costituiti o gestiti, né hanno una stabile organizzazione in uno Stato membro («gestori di piattaforme straniere»). Ciò garantirà parità di condizioni tra tutte le piattaforme digitali, impedendo la concorrenza sleale.
Gli Stati membri adottano e pubblicano, entro il 31 dicembre 2022, le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente Direttiva e applicano tali disposizioni a decorrere dall’1 gennaio 2023.