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Attualità

COVID-19: le frodi sugli aiuti alla disoccupazione e le nuove istruzioni dell’Autorità antiriciclaggio USA

20 Ottobre 2020

Antonio Martino, Of Counsel, DLA Piper; Ernesto Carile, Tenente Colonnello, Guardia di finanza

Di cosa si parla in questo articolo

L’emergenza pandemica da COVID-19 ha reso necessaria l’attivazione, da parte di quasi tutti i Paesi del mondo, di programmi di sostegno economico – sia a favore delle imprese che dei privati – per far fronte alla grave crisi che i lunghi periodi di lockdown stanno comportando. L’imponente flusso di finanziamenti pubblici immessi nel sistema economico ha dato vita anche a patologiche frodi connesse al loro uso improprio e, conseguentemente, al possibile riciclaggio delle somme derivanti dagli stessi aiuti.

A tutti i livelli, le Autorità di Controllo antiriciclaggio hanno emanato linee guida per supportare le istituzioni e i soggetti obbligati nell’attività di customer due diligence al fine di contrastare adeguatamente possibili fenomeni illeciti collegati al “Coronavirus”[1].

Negli U.S.A., dall’inizio dell’emergenza, il Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN)[2] – Autorità antiriciclaggio – ha pubblicato diversi avvisi rivolti alle istituzioni finanziarie per sensibilizzare ad una maggiore attenzione verso potenziali attività fraudolente collegate al COVID-19[3].

In tale ambito, il 13 Ottobre 2020, il FinCEN ha emanato un ulteriore avviso (Advisory on Unemployment Insurance Fraud During the Coronavirus Disease 2019 (COVID-19) Pandemic)[4] per allertare le istituzioni finanziarie su possibili frodi nel settore dei sussidi alla disoccupazione che il governo federale ha attivato nel più ampio contesto degli aiuti a sostegno dell’economia americana. Infatti, il 18 marzo 2020, negli Stati Uniti è stato approvato il Families First Coronavirus Response Act (FFCRA)[5], che tra l’altro prevede una serie di finanziamenti per rispondere alla pandemia in corso, estendendo le indennità di disoccupazione anche nei confronti di quei lavoratori che normalmente non ne avevano diritto.

Il FinCEN evidenzia come siano stati riscontrati numerosi episodi di truffa nell’erogazione dei sussidi di disoccupazione ed elenca alcune macro-aree rappresentative di tali attività illecite. In particolare, sono emerse frodi perpetrate a seguito di accordi illeciti tra il datore di lavoro ed i dipendenti che richiedono il sussidio in alcuni casi comunicando dati di aziende fittizie, in altri continuando normalmente a lavorare percependo il sussidio di disoccupazione contemporaneamente al salario “in nero” dal datore di lavoro ovvero comunicando salari più alti di quelli guadagnati in precedenza. Inoltre, sono state riscontrate truffe operate mediante il furto dei dati informatici di lavoratori aventi diritto alle indennità.

Il documento sensibilizza quindi gli intermediari finanziari a svolgere un’adeguata attività di compliance antiriciclaggio imperniata su un risk-based approach che tenga contodei potenziali rischi di truffe nello specifico settore per poter rilevare, prevenire e segnalare transazioni sospette (Suspicious Activity Report (SAR)).

FinCEN indica alle istituzioni finanziarie alcuni indicatori di anomalia (Red Flag Indicators) per meglio orientare l’attività di customer due diligence e prevenire/segnalare potenziali schemi di frode; tra questi vi sono:

  • utilizzo anomalo del conto corrente su cui viene accreditata l’indennità quando – ad esempio – uno stesso soggetto riceve pagamenti da uno stato diverso da quello in cui risiede o ha precedentemente lavorato, ottiene più indennità per lo stesso periodo ovvero il titolare del conto non sia il beneficiario dell’indennità;
  • trasferimento degli aiuti – in un’unica soluzione – su una carta di debito prepagata ovvero su altro conto corrente o, ancora, su conti radicati in Stati esteri con “deboli” controlli antiriciclaggio;
  • richiesta di accreditamento del sussidio su un’applicazione peer-to-peer (P2P) e successivo trasferimento all’estero o prelevamento mediante carte di debito;
  • utilizzo di indirizzo IP differente rispetto a quello comunicato dal cliente nella fase di on-boarding ovvero rispetto all’indirizzo originario della richiesta di aiuto economico;
  • utilizzo di conti di shell/front company per ricevere le indennità;
  • numerosi accrediti su conti appena aperti ovvero inattivi per più di trenta giorni quando vi siano sospetti sulla veridicità della documentazione fornita all’intermediario.

Al verificarsi di situazioni anomale, il FinCEN incoraggia le istituzioni finanziarie ad inoltrare la segnalazione, specificando che la SAR indichi in un apposito campo il riferimento a potenziali frodi connesse ai sussidi di disoccupazione per COVID-19.

In aggiunta, la FIU statunitense richiede che il soggetto obbligato fornisca con la SAR quante più informazioni in suo possesso per garantire un adeguato approfondimento della stessa da parte delle Autorità di Controllo. Infatti, oltre alle informazioni standard relative alle transazioni, si richiede al segnalante di “arricchire” la SAR con informazioni e dati maggiormente “operativi” come: gli indirizzi e-mail, gli indirizzi IP, le informazioni di accesso con la posizione, gli indirizzi dei wallet di valuta virtuale, i dati dei dispositivi mobili utilizzati dal cliente (es. codice IMEI del telefono cellulare), i numeri di telefono, gli appellativi o nickname, nonché la descrizione e la tempistica delle comunicazioni elettroniche sospette.

 


[1] In merito, si richiama il Rapporto del Financial Action Task Force (FATF-GAFI) del 4 maggio 2020 – “COVID-19-related Money Laundering and Terrorist Financing Risks and Policy Responses” –http://www.fatf-gafi.org/media/fatf/documents/COVID-19-AML-CFT.pdf. Recentemente, il 14 ottobre 2020, i ministri delle finanze del G20 e i governatori delle banche centrali hanno ribadito il loro appoggio alle politiche e agli sforzi del GAFI per identificare i rischi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo nella fase pandemica da COVID-19. In particolare è stata ribadita l’importanza che i Paesi attuino gli standard GAFI e stabiliscano misure solide ed efficaci per proteggere l’economia a livello globale, impedendo che gli aiuti finanziari vengano distratti dalle organizzazioni criminali. Nelle sue osservazioni al G20, il presidente del GAFI Marcus Pleyer ha sottolineato la centralità dell’approccio basato sul rischio, per garantire che i fondi raggiungano rapidamente le vittime della crisi – https://www.fatf-gafi.org/publications/fatfgeneral/documents/g20-oct-2020.html.

[2] Il Financial Crimes Enforcement Network è stato istituito con il Treasury Order nr. 105-08 del Segretario del Tesoro degli Stati Uniti il 25 aprile 1990 ed, attualmente, è integrato nel Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. La missione istituzionale di FinCEN è proteggere da attività illecite il sistema finanziario e combattere il riciclaggio di denaro sporco e promuovere la sicurezza nazionale attraverso la raccolta, l’analisi e la diffusione di informazioni finanziarie e l’uso strategico delle autorità finanziarie. FinCEN svolge la sua missione ricevendo e conservando i dati delle transazioni finanziarie; inoltre analizza e diffonde tali dati a fini di contrasto e coopera a livello globale con le organizzazioni omologhe degli altri Stati (FIU) e con gli organismi internazionali (GAFI, Gruppo Egmont). FinCEN esercita funzioni regolatorie principalmente ai sensi del Currency and Transaction Reporting Act del 1970 (il cui quadro legislativo viene comunemente definito “Bank Secrecy Act” – “BSA”), modificato dal Titolo III del Patriot Act del 2001, nonché da diverse norme che ne hanno esteso ed integrato i poteri e le competenze. Il BSA è il primo e più completo statuto federale che detta le linee di contrasto al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Il BSA autorizza il Segretario del Tesoro a emanare regolamenti che impongono alle banche e ad altri istituti finanziari di adottare una serie di precauzioni contro i reati finanziari, tra cui l’istituzione di programmi AML e l’archiviazione di rapporti connessi con indagini e procedimenti penali, fiscali e regolamentari, anche in materia di intelligence e antiterrorismo. Il Segretario del Tesoro delega il Direttore di FinCEN ad attuare, amministrare e far rispettare il Bank Secrecy Act e le altre normative di settore. Il Congresso degli Stati Uniti ha assegnato a FinCEN specifici poteri diretti alla raccolta, l’analisi e la diffusione a livello centrale delle informazioni connesse al monitoraggio del sistema finanziario a supporto delle Autorità pubbliche e dell’industria finanziaria a livello federale, statale, locale e internazionale.

[3] In tal senso, tra gli altri:

  • comunicato del 16 Marzo 2020 – https://www.fincen.gov/news/news-releases/financial-crimes-enforcement-network-fincen-encourages-financial- institutions;
  • indicazioni del 03 Aprile 2020 – https://www.fincen.gov/news/news-releases/financial-crimes-enforcement-network-provides-further-information-financial;
  • avviso del 18 maggio 2020 – https://www.fincen.gov/sites/default/files/shared/May_18_Notice_Related_to_COVID-19.pdf;
  • avviso del 18 maggio 2020 – https://www.fincen.gov/sites/default/files/advisory/2020-05-18/Advisory%20Medical%20Fraud%20Covid%2019%20FINAL%20508.pdf.

[4] https://www.fincen.gov/sites/default/files/shared/Advisory%20Unemployment%20Insurance%20COVID%2019%2050820Final.pdf

[5] Tale piano si innesta nel più ampio contesto di aiuti economici denominato Coronavirus Aid, Relief and Economic Security (CARES) Act, approvato dal Congresso il 27 marzo 2020, pacchetto di aiuti economici da oltre 2 trilioni di dollari per fornire assistenza economica rapida e diretta ai lavoratori, alle famiglie e alle piccole imprese americane e preservare i posti di lavoro statunitensi.

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