Con Newsletter n. 3 di giugno 2020, l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF) ha ribadito come l’epidemia di coronavirus oltre a causare una gravissima emergenza sanitaria, ha comportato nuovi e rilevanti rischi di infiltrazione criminale nell’economia.
Sul punto la UIF ha individuato quali possano essere le principali aree di rischio ed in particolare evidenzia come:
- i settori delle forniture e dei servizi direttamente coinvolti nel contrasto del COVID-19 sono considerati particolarmente esposti al pericolo di manovre speculative e di truffe;
- le raccolte di fondi, anche on line mediante piattaforme di crowdfunding, talora sono indirizzate a favore di fittizie organizzazioni non profit e possono sottendere condotte truffaldine;
- il prolungato periodo di lockdown ha causato situazioni di difficoltà finanziaria che costituiscono terreno fertile per i criminali;
- il distanziamento sociale richiede attenzione alle attività on line, per prevenire il rischio di truffe telematiche, di reati informatici e l’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici;
- occorra contribuire ad assicurare che le risorse pubbliche introdotte a sostegno della liquidità raggiungano gli obiettivi stabiliti evitando il rischio, nella fase di accesso al credito quanto in quella di utilizzo delle risorse, di condotte fraudolente.
La UIF sottolinea infatti che, nei primi quattro mesi del 2020 la UIF ha ricevuto 243 segnalazioni direttamente connesse con l’emergenza sanitaria.
A conclusione la UIF ha indicato gli interventi del GAFI e degli altri organismi internazionali ed europei sul tema nonchè le iniziative per la collaborazione internazionale.