La Banca Centrale europea ha pubblicato un parere su una proposta di Direttiva che modifica la Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) in materia di poteri di vigilanza, sanzioni, succursali di paesi terzi, rischio ambientale, sociale e di governance (ESG).
La BCE sostiene fermamente il pacchetto di riforma bancaria della Commissione, che recepisce nella legislazione dell’Unione importanti elementi del programma globale di riforma della regolamentazione.
Ciò rafforzerà il codice unico dell’UE e rafforzerà sostanzialmente il quadro normativo nei settori in cui le autorità di vigilanza hanno individuato lacune che potrebbero potenzialmente portare a rischi non sufficientemente monitorati e coperti.
In primo luogo, il miglioramento del modo in cui i rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) vengono affrontati imponendo requisiti più severi e ampliando il kit di strumenti di vigilanza in questo settore contribuirà a garantire che gli enti sviluppino in modo proattivo quadri di gestione del rischio rafforzati, riducendo così la probabilità che si di rischi eccessivi da parte delle singole istituzioni e del sistema finanziario nel suo complesso.
In secondo luogo, l’attuazione fedele dell’output floor ridurrà la variabilità ingiustificata della ponderazione del rischio.
In terzo luogo, le disposizioni armonizzate per la valutazione degli amministratori e del personale chiave delle banche (valutazioni di idoneità e adeguatezza) faciliteranno l’efficacia della vigilanza e miglioreranno la governance.
In quarto luogo, un insieme comune di norme per le succursali di gruppi bancari di paesi terzi operanti negli Stati membri sostituirà gli approcci nazionali eterogenei e rafforzerà il mercato unico.
In quinto luogo, l’ulteriore armonizzazione dei poteri nazionali in materia di acquisizione di partecipazioni qualificate, trasferimenti di attività o passività, fusioni o scissioni, nonché il regime sanzionatorio, garantirà la coerenza e la solidità del quadro.