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Criminalità ambientale: nuovi reati e pene più severe

17 Novembre 2023
Di cosa si parla in questo articolo

Accordo provvisorio raggiunto tra la presidenza del Consiglio dell’UE e i negoziatori del Parlamento europeo sulla proposta di nuova direttiva sulla criminalità ambientale.

Lo fa sapere il Consiglio dell’UE con un comunicato stampa apparto sul proprio sito internet.

La proposta di nuova direttiva sulla criminalità ambientale, presentata dalla Commissione UE nel dicembre 2021 e che andrebbe a sostituire la precedente direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell’ambiente, ha come scopo quello di rafforzare le indagini e l’azione penale sui reati ambientali.

Nel farlo, la proposta di direttiva definisce con maggiore precisione l’ambito della criminalità ambientale e integra nuove tipologie di reati ambientali.

Secondo quanto previsto nell’accordo tra Consiglio e il Parlamento europeo, il numero di reati ambientali passa da 9 a 18, ampliando e specificando il tipo di azioni vietate in quanto dannose per l’ambiente.

Tra questi, il traffico di legname, il riciclaggio illegale di componenti inquinanti di navi e le violazioni gravi della legislazione in materia di sostanze chimiche.

Introdotta inoltre la categoria dei “reati qualificati“, che cagionano intenzionalmente distruzione, danni irreversibili, diffusi e rilevanti o danni duraturi, diffusi e rilevanti a un ecosistema di dimensioni o di valore ambientale considerevole, o a un habitat naturale all’interno di un sito protetto, o alla qualità dell’aria, del suolo o delle acque.

La proposta di nuova direttiva sulla criminalità ambientale va inoltre ad armonizzare inasprendolo livello delle sanzioni per le persone fisiche e, per la prima volta, per le persone giuridiche.

L’accordo provvisorio deve essere confermato dalle due istituzioni prima di passare alla procedura di adozione formale.

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